Acabnews Bologna

::: Notizie brevi :::

Riders Union in commissione al Senato: “Se si vuole cambiare bisogna ascoltare i lavoratori, non le multinazionali!” | A Làbas nasce Scuola Politica Autonoma | Palazzine via Gandusio, ancora ritardi per le nuove assegnazioni.

04 Ottobre 2019 - 16:07

Martedì scorso Riders Union Bologna è stata ascoltata in “audizione davanti alle Commissioni 10a (Industria, Commercio e Turismo) e 11a (Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale) del Senato della Repubblica”. Lo scrive la sigla sindacale su Facebook, specificando di aver portato le seguenti rivendicazioni: “Estensione dei diritti del lavoro subordinato, divieto assoluto di cottimo, salario orario agganciato al CCNL della Logistica, eventuali premi di produzione e risultato contratti collettivamente al secondo livello, abolizione dei sistemi di rating e ranking, garanzia dei livelli occupazionali in caso di cessione di ramo d’azienda, permesso di soggiorno per i lavoratori migranti, stretta severa sull’utilizzo delle prestazioni occasionali”. Per i ciclofattorini, che intanto attendono di essere ricevuti dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, “l’unico punto di vista che il legislatore deve accettare è quello di chi come noi da anni lotta, sciopera, contratta per migliorare realmente le condizoni dei riders. Se si vuole cambiare bisogna ascoltare i lavoratori, non le multinazionali!”.

* * *

“Nel pieno del ciclo reazionario che stiamo vivendo ci siamo spesso domandat* se gli strumenti discorsivi dei movimenti fossero adeguati a far fronte alla torsione populista del pensiero dominante, e se le pratiche messe in campo a livello globale fossero adeguatamente efficaci alla sfida”. Il messaggio arriva dagli “spazi liberati di Làbas in Vicolo Bolognetti, lì dove vogliamo dare vita ad una Scuola Politica Autonoma”. Una scuola, scrivono gli attivisti sui social network, “che interroghi la relazione tra politica e movimenti, che ci consegni ulteriori spunti e strumenti utili, che coniughi autoformazione e attivismo”, ma anche “autonoma nei percorsi e nel metodo, che assuma fino in fondo la prospettiva femminista, che metta in discussione i ruoli e i linguaggi, le modalità operative e decisionali: una Scuola Politica aperta e in continuo movimento”, che nasce dalla volontà di “avviare una nuova fase di ricerca di strumenti utili ai movimenti trasformativi” e per “rispondere alla necessità di segnare una netta discontinuità rispetto all’offerta formativa accademica, che sia alla ricerca di un metodo e non di risposte, che indaghi il presente e le sue trasformazioni, che sia motore di iniziativa e condivisione di saperi critici”. Così gli attivisti invitano “tutt* mercoledì 9 ottobre alle ore 20.00 presso la sala multimediale della Biblioteca Ruffilli c/o Vicolo Bolognetti 2, per l’apertura di questo percorso”.

* * *

Acer fa sapere che “tutti gli alloggi del comparto” di via Gandusio “saranno consegnati alle famiglie in graduatoria prima della fine del 2020”, cioè tre anni e mezzo dopo lo sgombero militare di una cinquantina persone che non avevano accettato il trasferimento quando il Comune aveva deciso di svuotare le palazzine in vista della ristrutturazione, e quasi due anni più tardi del termine di “primavera 2019” annunciato a luglio 2018. Finora, stando all’azienda casa, sono stati assegnati 100 alloggi su 169.