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“Non parteciperemo al vomito istituzionale del 20 giugno”

Cispm Bologna sulla Giornata mondiale del rifugiato: “La Bologna di questi tempi ha ben poco da celebrare! Torneremo in piazza la prossima settimana, a modo nostro”.

19 Giugno 2015 - 16:04

Sgombero ex Dima (© Michele Lapini)Sabato 20 giugno ricorre la giornata mondiale del rifugiato. A Bologna, Prefettura, Comune e coop varie la celebrano con alcune iniziative che – e vada almeno un plauso alla decenza – sono state tenute mediaticamente sottotono.
Perchè è evidente: la Bologna di questi tempi ha ben poco da celebrare!

Da un lato abbiamo le parole sconcertanti dell’ Ass. Frascaroli la quale, al convegno tenutosi il 16 giugno alla Buca del Pallone, ha candidamente ammesso il tracollo del proprio assessorato incaricato da Merola per la gestione dell’emergenza abitativa. Senza far mistero, ”Non vi sono piu’ neppure soluzioni temporanee per le troppe persone in condizione di emergenza” ha detto Frascaroli.

Dall’ altro lato abbiamo una Giunta che ha ormai consegnato i problemi sociali nelle mani di un Questore ottuso ed evidentemente incapace di comprendere la gravità della situazione. Un questore pronto a creare immani disagi a una città intera, come e’ avvenuto ieri a causa dello sgombero di villa Adelante che ha causato il blocco del traffico per un’intera giornata, pur di ribadire una vuota, insensata, ignorante, crudele e sopratutto inutile, intoccabilità della proprietà privata. Ieri si e’ visto come, per proteggere gli interessi di uno, si sia pronti a calpestare tanti.

Il quadro nazionale ed internazionale d’altronde, non fa che confermare e amplificare quanto Bologna mostra nel suo piccolo. La retorica renziana sui ” partners europei” e ”sulla comunità di intenti” dell’Europa si infrange sugli scogli di Ventimiglia, sulla questione greca mentre ”mafia capitale” non fa che palesare una tendenza già denunciata da tempo: la vita delle persone vale solo finche’ produce profitto.

Come ben sappiamo le attività mafiose si articolano e si adattano a una pluralità di situazioni. Anche a Bologna i bilanci delle cooperative che si occupano di accoglienza sono secretati e a nessuno e’ dato di sapere come vengono utilizzati i fiumi di danaro pubblico che passano nelle loro mani.
La nostra richiesta di formare un comitato civico di controllo sull’operato e l’efficacia dei sistemi di accoglienza e’ rimasta inascoltata.

L’unico dato che possiamo verificare e’ il continuo aumento del numero di rifugiati che, a piccoli gruppi per evitare reazioni clamorose, continuano ad essere espulsi dalle strutture senza un luogo dove andare, senza documenti adeguati, con una conoscenza della nostra lingua minimale e, ovviamente, senza un soldo. Queste persone riempiono i dormitori, i parchi e le stazioni trascorrendo il loro tempo nella ricerca disperata di un lavoro che, quando si trova, e’ in nero ed a condizioni vergognose. Quando qualcuno di loro prova ad organizzarsi e a reagire a condizioni di vita intollerabili, la politica e le cooperative si dissolvono e, come nel caso dello sgombero dell’ex Dima, arriva pronta la mano del questore: 43 rifugiati denunciati.

Vi e’ un altro elemento che bisogna considerare per comprendere a pieno la stupidità che sottende a quest’ondata di sgomberi: da metà luglio a metà settembre tutte le mense di carità chiuderanno. Esse rappresentano oggi una condizione essenziale per la sopravvivenza di tanta gente in genere e di tanti rifugiati in particolare. In una città calda e semideserta cosa deve fare per mangiare tutta questa gente che non ha un centesimo in tasca?

Non abbiamo niente da condividere e non celebreremo il 20 giugno ma torneremo in piazza la prossima settimana. A modo nostro!
COALIZIONE INTERNAZIONALE MIGRANTI, RIFUGIATI E SANS PAPIER-BOLOGNA