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Nidi, calano rette ma “resta problema mancanza posti”

Regione annuncia il ribasso per l’anno scolastico in corso, Usb: “Centinaia di bambini restano fuori ogni anno, è un provvedimento che risponde alle esigenze di campagna elettorale di questa amministrazione in quota Pd”.

12 Settembre 2019 - 18:16

Viale Aldo Moro ha decisto di abbattere le rette degli asili, con risparmi medi di 1.000 euro a bambino per le famiglie con Isee fino a 26.000 euro. Lo ha annunciato il governatore Stefano Bonaccini, che però, secondo l’Unione sindacale di base, “dimentica di precisare che questa concessione una tantum non risolve in alcun modo il problema della mancanza di posti negli asili nido“, con “centinaia di bambini che restano fuori ogni anno” solo a Bologna, e che i fondi “non sono un intervento strutturale, ma si configurano come un intervento temporaneo con copertura economica in bilancio solo per l’anno scolastico 2019-2020”. In altre parole, “un provvedimento che risponde alle esigenze di campagna elettorale di questa amministrazione in quota Pd, che fino a qualche mese fa si è contraddistinta per tutt’altre politiche”.

I nidi tuttora “continuano a non essere ritenuti – aggiunge Usb -servizio scolastico a tutti gli effetti, ma servizi alla persona. Quindi non esiste nessun obbligo di copertura del 100% delle richieste, nè viene riconosciuta la gratuita’ del servizio come nel resto dei cicli scolastici inclusi nel sistema statale”. Per questo l’impegno annunciato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte di azzerare le rette a livello nazionale preoccupa: “I vincoli di bilancio previsti in Costituzione che ingabbiano la gestione del welfare pubblico- segnala Usb- impongono l’equilibrio fra le entrate e le spese e la sostenibilita’ del debito pubblico. Quindi se si spostano risorse per le coperture delle rette dei nidi bisogna con evidenza tagliare altre voci di intervento sociale”. Dunque, “vista la situazione economica nel Paese, a crescita zero e in recessione, e la volontà del Governo Pd-M5s del taglio del costo del lavoro per le imprese, ci prefiguriamo un prossimo futuro in cui una diminuzione del gettito fiscale implicherà una riduzione delle risorse per i servizi sociali e il welfare”m e a quel punto “che ne sarebbe delle promesse elettorali di Bonaccini sull’azzeramento delle rette dei nidi? Solo se i nidi e le materne rientreranno a tutti gli effetti nel sistema scolastico statale questo servizio sara’ sottratto alla speculazione e al profitto dei privati, ma soprattutto diventerà un diritto realmente esigibile, gratuito e garantito a tutti i cittadini in tutto il territorio nazionale”.