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Nexive, i lavoratori non si arrendono e bussano alla porta di Poste Italiane

Due sere fa presidio al Cmp, Si Cobas: “Risposte o lotta”. Intanto, secondo la Città metropolitana “segnali positivi” sulla ricollocazione dei lavoratori Logista (ma per quanti?) mentre l’Sgb segnala che in due giorni 600 dipendenti comunali hanno partecipato al referendum sulla democrazia sindacale. Lavoro nero in Fiera: azienda multata. L’addio dei Cobas a Salvo Merchionne.

25 Settembre 2021 - 17:39

“Nonostante un licenziamento scoperto scorrendo un sito di annunci immobiliari, nonostante tutti gli strumenti indispensabili per il lavoro, oltre le merci, siano stati dirottati verso altri magazzini, con un’operazione vigliacca e nonostante la certezza di un licenziamento certo, i lavoratori Workpiù, che lavorano in un appalto Nexive di Calderara di Reno, non si arrendono”. Lo scrivono i Si Cobas, segnalando che due sere fa, insieme ad altri lavoratori e solidali, i facchini dell’appalto Nexive hanno presidiato per oltre tre ore i cancelli del Centro di meccanizzazione postale (Cmp) di Poste Italiane in via Zanardi. “350 milioni di pezzi, 8 milioni di pacchi, 8.000 clienti attivi sono la dote che Nexive ha portato verso Poste: dunque pacchi, clienti, volumi che valgano più della vita di chi lavora. Lo diciamo e lo scriviamo: Poste Italiane non può sfilarsi e deve garantire il posto di lavoro a tutti i lavoratori e le lavoratrici che lo hanno perso”, dicono i Si Cobas, sottolineando che con il presidio davanti al Cmp i lavoratori “hanno dato dimostrazione di determinazione e capacità di lotta. Se non ci sarà una risposta seria e concreta al tavolo di crisi della Città metropolitana, riprenderemo la lotta, fino a quando non sarà trovata una soluzione per tutti i licenziati”.

Per quanto riguarda invece la vertenza Logista, in una riunione del tavolo metropolitano di salvaguardia che si è svolta ieri sarebbero emersi “segnali positivi rispetto alle ipotesi di ricollocazione sul territorio dei lavoratori coinvolti”, secondo quanto riferisce la Città metropolitana, senza però fornire informazioni precise su quanti addetti sarebbero interessati e su quali sarebbero le prospettive di reimpiego. Una nuova riunione di aggiornamento del tavolo si terrà il 6 ottobre.

Da Palazzo D’Accursio, intanto, l’Sgb fa sapere che “al secondo giorno di votazione con sistema cartaceo già più di 600 lavoratori del comune di Bologna hanno votato al referendum per la democrazia sindacale. Possiamo considerare questo risultato seppure ancora molto parziale, straordinario sia per le condizioni materiali in cui si svolge sia perché a nessuna consultazione sindacale nel comune di Bologna, nei decenni passati, hanno partecipato più di 800 lavoratori. Un risultato quest’ultimo che siamo certi sarà superato già nella giornata odierna (ieri, ndr)“, in un calendario che prevede anche un voto online dal 29 al 31 settembre. “Tutto ciò nonostante l’attuale amministrazione- continua il sindacato- abbia negato accessi, strumenti organizzativi ed informativi, rifiutandosi di fornirci tabulati, urne, spazi, assemblee ed ogni tipo di comunicazione ufficiale. Insomma, tutto ciò che invece viene garantito ai sindacati considerati ‘amici’. Nella prima giornata di voto abbiamo purtroppo dovuto assistere alla pietosa scena di due funzionari inviati appositamente a ‘controllare’ per ore, come dei guardoni e come se non vi fosse nulla di meglio da fare, le operazioni di voto davanti la sede di Liber Paradisus. I messaggi intimidatori e i tentativi di boicottaggio da parte di chi in questi anni ha usufruito del regime imposto da Merola, sono stati diversi ed utili solo a confermare lo sprezzo della democrazia da parte di chi li fa. Educatori, vigili urbani, collaboratori scolastici, impiegati, insegnanti, pedagogisti, operatori sociali, bibliotecari, commessi, addetti alle segreterie politiche, messi comunali, tecnici e funzionari, stanno votando perché abbia fine questa odiosa discriminazione che mai nessun altro sindaco prima di Merola (senza che le norme siano mai cambiate) ha portato avanti. Come abbiamo già reso noto, abbiamo invitato tutti i candidati a sindaco e i capolista ad esprimere pubblicamente il proprio voto sul medesimo quesito proposto ai dipendenti comunali e ad eventualmente incontrarci; anche qui le sorprese non mancano. La prima candidata ad incontrarci e a prendere posizione per il sì al quesito è stata Doro Palumbo di Sinistra Unita, è seguito sempre con un sì Federico Bacchiocchi del Pcl e Max Bugani del M5s sempre con un sì mentre con Fabio Battistini è previsto un incontro nei prossimi giorni nel quale il candidato a sindaco esprimerà il proprio voto. Nessuna risposta ancora dagli altri candidati. Attendiamo…”.

Sempre in tema di lavoro, poi, si ha notizia di un’impresa multata per aver impiegato due lavoratori in nero all’interno della Fiera. Nell’ambito di un affidamento ottenuto in subappalto, i due lavoratori stavano operando nell’allestimento di box espositivi in vista di un salone internazionale che si terrà a breve.

Infine,  i Cobas scuola segnalano che “il nostro compagno e amico Salvo Merchionne ci ha lasciato. Docente di Economia aziendale, coordinatore della sede scolastica staccata della Casa Circondariale di Bologna, in pensione da alcuni anni, è stato tra i fondatori dei Cobas a Bologna, primo iscritto, impegnato nelle relazioni con gli uffici del Provveditorato, fino a quando i confederali imposero la nostra esclusione dai tavoli. Anima del nostro Caf che seguì dall’inizio e continuò anche da pensionato fino a quando il suo stato di salute glielo permise. Ma Salvo non era solo questo: di profonda cultura, curioso di ogni cosa, amava i libri, la musica, la fotografia. I suoi servizi fotografici ci hanno accompagnato in tutte le manifestazioni a cui ha potuto partecipare, ma soprattutto credeva nell’amicizia, amava le sue amiche e i suoi amici ed in tante e tanti gli volevamo bene. Ironico, sorridente, dolce ma anche viscerale, tutte e tutti ricordiamo le sue tremende arrabbiature che si spegnevano però quando si ragionava insieme. Con tanto affetto lo ricordano i Cobas della scuola di Bologna che con queste poche righe lo salutano. Ciao Salvo”.