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Napoli / Carabiniere uccide 17enne, esplode la rabbia

L’accaduto nella notte. Andavano in tre sul motorino, la gazzella li avrebbe speronati. Lo sparo, dice la prima versione, sarebbe partito accidentalmente. Le manette dopo lo sparo

05 Settembre 2014 - 14:45

di Checchino Antonini da Popoff

Davide BifolcoAveva la terra in bocca per la manovra di ammanettamento subito dopo lo sparo che l’avrebbe ucciso. Enrico, il suo amico, ha ancora lo sguardo spaventato. Ripete alle agenzie, quasi a memoria, quel che ha vissuto stanotte. Era a bordo di uno scooter insieme ad un amico, accanto a Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere nel corso di un inseguimento la scorsa notte a Napoli. «Stavamo percorrendo un viale quando ad un certo punto una macchina dei Carabinieri è andata contro lo scooter di Davide. È iniziato l’inseguimento, è stata puntata la pistola e Davide è stato ucciso – dice ancora – l’hanno ammanettato come il peggior dei criminali, nonostante fosse già stato colpito». «Davide era un bravissimo ragazzo – aggiunge Enrico – per me era un fratello. Giocavamo a calcio, scherzavamo tra di noi. Non eravamo delinquenti, stavamo soltanto facendo un ultimo giro prima di tornare a casa». Così dice anche la madre: ”Mamma, vado a fare un giro e torno – le aveva detto – Dopo 5 minuti è arrivata una ragazza dicendomi che avevano fermato Davide sul motorino e che servivano i documenti. Sono corsa sulla 38 e ho trovato mio figlio morto a terra».

Il fratello di Davide dichiara che i testimoni hanno assistito allo speronamento. «È stato commesso un omicidio. È inutile che dicono è caduto per l’inseguimento l’hanno speronato e poi gli hanno sparato. Ci sono i testimoni». Suo fratello era incensurato. Era in compagnia di altre due persone, un 23enne che è stato identificato dalle forze dell’ordine ed è latitante, e un 18enne che è stato portato in caserma dai militari dell’Arma.

Un inseguimento è finito tragicamente, recitavano le prime notizie, a Napoli, dove un 17enne è morto a causa di un colpo di pistola accidentalmente esploso da un carabiniere. È accaduto la scorsa notte, nel corso di un servizio per il controllo del territorio.

I carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli hanno notato tre persone in sella a uno scooter che stavano percorrendo «con fare sospetto» Viale Traiano. Secondo una prima ricostruzione fornita dai carabinieri, i tre non si sono fermati all’alt e ne è nato un inseguimento che si è concluso a Via Cinthia, dove il conducente dello scooter ha perso il controllo del mezzo, urtando la gazzella e finendo per rovinare a terra. Subito dopo la caduta uno dei tre, inseguito da un carabiniere, è riuscito a darsi alla fuga a piedi facendo perdere le tracce. Mentre l’altro militare stava procedendo a bloccare gli altri due, ha accidentalmente esploso un colpo con la pistola d’ordinanza che ha raggiunto uno dei due, 17enne. Il giovane è stato soccorso e portato all’ospedale ‘San Paolò, dove è deceduto. Sono in corso accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.

Napoli come Ferguson, la cittadina del Missouri, dove un poliziotto bianco ha sparato a freddo a un ragazzo nero che aveva le mani alzate e l’unico torto di camminare in mezzo alla strada. Tre anni prima quel poliziotto era stato licenziato, per razzismo, con altri suoi colleghi dalla polizia di una contea vicina.

«È stato un omicidio, non s’inventassero scuse. È stato un omicidio», ripete, tra le lacrime, nel rione Traiano, Tommaso Bifolco. «Non è caduto durante l’inseguimento – aggiunge – è stato speronato e ucciso». Davide Bifolco, non si è fermato all’alt dei militari «perchè guidava uno scooter non suo, non era assicurato e non aveva il patentino», racconta ancora Tommaso. «La mia famiglia non aveva soldi per comprare un motorino a Davide – aggiunge – Forse si è spaventato, forse voleva evitare il sequestro del mezzo e per questo non si è fermato davanti alle forze dell’ordine».

Diverse auto di Carabinieri e Polizia sono state danneggiate la scorsa notte nei momenti che hanno seguito la tragica morte del ragazzo. Alcune persone sono scese in strada sfogando la loro rabbia: un’auto della Polizia è andata completamente distrutta, altre sono state severamente danneggiate. Ressa di familiari e conoscenti del giovane anche all’ospedale San Paolo, dove si trova la salma che dovrà essere sottoposta a esame autoptico.