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“Mr. Legalità”? Condannato per i rimborsi spese

Due anni e mezzo e temporanea interdizione dai pubblici uffici per Manes Bernardini, ex segretario della Lega nord reinventatosi centrista, che dopo il pronunciamento dei giudici ha annunciato le dimissioni da consigliere comunale.

25 Marzo 2017 - 16:12

Le ronde, le comparsate contro i rom al Maggiore, le case popolari “prima alla nostra gente”, la guerra ai centri sociali. Giusto qualche assaggio di una carriera politica tutta all’insegna della “legalità”, poi però arriva una condanna a due anni e mezzo con interdizione temporanea dai pubblici uffici. E’ la parabola di Manes Bernardini, ex segretario della Lega nord di Bologna poi reinventatosi centrista sotto l’egida di Casini, due volte candidato sindaco, eletto in Consiglio comunale alle ultime amministrative nella lista Insieme Bologna. La condanna si riferisce al processo sulle spese dei gruppi in Regione, dove Bernardini è stato consigliere per il Carroccio. Dopo il pronunciamento dei giudici, l’ex leghista ha annunciato le proprie dimissioni da consigliere comunale. A Bernardini i pm contestavano alcune spese in ristoranti, due consulenze, l’acquisto di cd musicali, di un decoder e di un abbonamento biennale da 3.752 euro a un sistema di ricerca e aggiornamento on line per avvocati. I pm avevano invece chiesto l’assoluzione per le spese relative ai parcheggi, a una serie di cene e per quelle effettuate per ospitare in albergo alcuni esponenti politici del calibro di Magdi Allam e Mario Borghezio. Dopo l’addio di Bernardini, la guida della Lega nord bolognese è passata a Lucia Borgonzoni, che intanto ha collezionato due rinvii a giudizio: uno relativo all’uso di fondi del partito, l’altro per diffamazione.