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Centinaia in corteo: “Autodeterminate oltre il 194%” [foto + video + comunicato]

Partecipata manifestazione con tappe davanti a farmacie, istituti religiosi e scuole. Uno spezzone ha sfilato attorno a una piazza san Domenico vuota. Una dozzina gli antiabortisti, e vie di accesso militarizzate.

13 Giugno 2015 - 12:35

#Moltodipiùdi194 (foto di Flavia Sistilli)Il rumore delle differenze contro il silenzio dell’omologazione. Potrebbe essere riassunta così la giornata di mobilitazione contro il comitato No194, che oggi pregava per nove ore contro il diritto delle donne di decidere del proprio corpo. Un animato corteo ha preso forma verso le nove del mattino e, forte di centinaia di persone, si è incamminato tra cori, slogan e musica, nella centralissima via d’Azeglio.

“Lotta dura contro natura” “fuori i preti dagli ospedali” “meno gravidanza più devianza” “Ma quale Stato ma quale Dio, sul mio corpo decido io” sono solo alcuni degli slogan che #moltopiùdi194 ha scandito durante il suo percorso.

La marcia ha interessato via Barberia, piazza Malpighi, via Marconi, via dei Mille, via Indipendenza, ed è terminata da dove era partita in piazza Maggiore. Uno spezzone si è staccato all’altezza Azeglio incrocio Farini, e ha toccato le vie adiacenti piazza san Domenico. Mentre si avvertivano gli slogan in lontananza, una dozzina di antiabortisti pregava nella triste piazza deserta, assolata, immersa nel silenzio.

“La legge 194 è una legge compromesso, ‘disattivata’ dalla continua obiezione di coscienza nei consultori, che tral’altro sono sempre meno accessibili” scandisce Renato, attivista di Favolosa Coalizione, che aggiunge: “Il diritto all’aborto vive solo in una cultura di libera sessualità, per cui è molto importante che nelle scuole ci sia educazione alle differenze”. Il corteo fa tappa davanti alle scuole Rubbiani, dopo Farmacie e istituti religiosi. “Non ci accontentiamo della 194 – gridano al megafono –  vogliamo di più, vogliamo una cultura che vada oltre la sessualità penetrativa, perché là fuori c’è mooolto di più”.

Scrivono su Facebook le Mujeres Libres: “Ci siamo mosse intorno alla zona rossa blindata da almeno 300 poliziotti a protezione dei cattofascisti che vogliono abrogare la 194, la legge che dà accesso all’aborto libero. Non tolleriamo nessuna preghiera sulla nostra autodeterminazione, non tolleriamo la loro ipocrisia: la 194 è già resa inapplicabile dall’articolo 9, che permette agli obiettori di coscienza di sovradeterminre le scelte delle donne. Basta obiettori di coscienza, fuori l’articolo 9 dalla 194. Né fascio, né dio: sul corpo mio decido io!”.

C’era anche chi manifestava travestito da prete o suora. Così Làbas sul social network: “Il nostro corteo di suore e preti contro il catto-fascismo! Siamo in tante e tanti a dire che la 194 non si tocca, mentre una manciata di antiabortisti (giusto una ventina, per una scadenza nazionale!) si è barricata in Piazza San Domenico protetta da centinaia di  poliziotti”.

> Il video di ZicTv:

> Le fotografie di Flavia Sistilli:

https://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157654088614880/show

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> Riceviamo e pubblichiamo:

In piazza San Domenico siamo già venute!

Spettabile Comitato No194,

Stamattina avremmo voluto unirci a voi, ma probabilmente con la polizia vi eravate capiti male.
Non disperatevi, però, se oggi non siete stati in molti: noi lo sapevamo, e per fortuna c’eravamo portate avanti con le operazioni di preghiera.

E così, spinte da una sempre più forte, sempre più intensa, sempre più incontenibile ascesi mistica, fino ad esclamare “Oh, dio!”, SIAMO VENUTE IN PIAZZA SAN DOMENICO [foto].

Non c’è bisogno che ci ringraziate.

Le Mujeres Libres