Storia e memoria

Milano / Michele Ferrulli, lo Stato assolve sé stesso

Sentenza di appello per gli agenti di polizia imputati dell’omicidio preterintenzionale del manovale morto nel 2011 per arresto cardiaco mentre veniva ammanettato. L’accusa aveva chiesto pene comprese tra i 16 mesi e i 7 anni.

24 Maggio 2016 - 14:48

(di Checchino Antonini da Popoff)

Murales per Michele Ferrulli«E’ una sentenza vergognosa arrivata solo perché sul banco degli imputati c’erano quattro appartenenti alle forze dell’ordine – dice Domenica, da cinque anni in cerca di verità e giustizia – con questa sentenza perde l’Italia intera, ma noi non ci fermeremo e andremo avanti perché mio padre deve avere giustizia». Parla con le lacrime agli occhi, Domenica Ferrulli, figlia di Michele, il manovale morto nel 2011 per arresto cardiaco mentre veniva ammanettato, dopo la sentenza che ha confermato in appello l’assoluzione per i quattro poliziotti imputati. Sembra proprio l’ennesima volta che lo Stato assolve sé stesso, così pensano gli attivisti di Acad che hanno seguito il processo e, con la stessa Domenica, hanno dato vita recentemente a una delegazione di vittime di abusi in divisa al Parlamento europeo. Per i legali dei quattro agenti, gli avvocati Massimo Pellicciotta e Paolo Siniscalchi, «la verità trionfa sempre e questo era un processo in cui il fatto era prevalente su tutto». I difensori hanno sottolineato come «per fortuna c’era un video che ha fatto giustizia sull’emotività e sulle suggestioni». Il riferimento è a un filmato che ha ripreso la scena dell’arresto ed è stato acquisito agli atti dell’inchiesta e dei processi ma per avere idea su quale sia la ratio di questa sentenza bisognerà attendere le motivazioni con le quali la corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato le assoluzioni dei 4 poliziotti che erano imputati per omicidio preterintenzionale nel processo per la morte di Michele Ferrulli mentre gli uomini delle volanti lo stavano ammanettando a terra. In primo grado, nel luglio 2014, gli agenti erano stati assolti. Il sostituto pg di Milano aveva chiesto di ribaltare il verdetto di assoluzione di primo grado (decisa il 3 luglio 2014 dal Tribunale) e condannare i poliziotti a pene comprese tra i 16 mesi e i 7 anni e 8 mesi di carcere, distinguendo le responsabilità e le accuse di omicidio preterintenzionale e colposo.