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Migranti sotto la Prefettura: “Vogliamo risposte immediate!”

Presidio promosso da Black Lives Matter, Coordinamento Migranti e Refugees Welcome con l’adesione di numerose realtà cittadine: “Non accettiamo che le vite di migranti e richiedenti asilo siano considerate di serie B e che siano tenute appese ai ritardi di Questura e Prefettura”.

02 Luglio 2021 - 20:28

“Risposte immediate” sui permessi di soggiorno, sulla situazione del centro Mattei, sulle pratiche di regolarizzazione bloccate da mesi. E’ quanto chiedono i migranti che oggi hanno manifestato davanti alla Prefettura in occasione di un presidio convocato da Black Lives Matter, Coordinamento Migranti e Refugees Welcome con l’adesione di B-side pride, Laboratorio Smaschieramenti, Mala educacion, Collettiva Matsutake, Mit, RitmoLento, Agedo Decolonising the Academy, La casa del mondo – Adjebadia, Hayat Onlus, Rivolta Pride, ConnessioniPrecarie e Coalizione Civica. Mentre una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta in Prefettura, in piazza Roosevelt si sono fatti sentire in particolare gli ospiti del Mattei: “Nel centro- hanno raccontato al megafono- viviamo come animali, anche in dieci per stanza, senza acqua potabile. Il cibo che ci inviano, viene praticamente buttato tutto, perchè è immangiabile. E col Covid la situazione è anche peggiorata, senza che nessuno ci abbia tutelato”.

Le rivendicazioni complessive alla base della manifestazione sono state raccolte in un appello diffuso in vista dell’appuntamento: “L’emergenza pandemica ha radicalizzato e fatto emergere con sempre maggiore forza tutte le lacune e le contraddizioni del sistema di gestione dei permessi di soggiorno. Le discriminazioni e le disuguaglianze sono aumentate ulteriormente e a farne le spese siamo noi lavoratori e lavoratrici migranti, la cui permanenza in questo paese dipende dal rinnovo del permesso. La situazione è divenuta insostenibile: anche per un documento di fondamentale importanza per la vita di migliaia di persone in città come il permesso di soggiorno, ritardi e rallentamenti sono drammaticamente esplosi. Aspettiamo mesi e mesi, in alcuni casi anche più di un anno, per poter rinnovare i documenti. Durante l’attesa è impossibile richiedere e avere informazioni, neppure tramite avvocati: nel momento in cui si fa riferimento esplicito alla PEC come unica modalità per ottenere informazioni (fatto di per sé discriminante nei confronti di chi non padroneggia la lingua scritta), non si ottiene comunque risposta. Anche le pratiche per la regolarizzazione, dopo quasi un anno, sono ferme in tutta Italia e a Bologna sono state esaminate poche centinaia di domande su oltre 4000”.

Per i promotori della manifestazione “non si tratta di ‘normali’ lentezze burocratiche, sono vessazioni. Senza permesso di soggiorno è impossibile vivere una vita dignitosa. I ritardi impediscono di firmare un contratto d’affitto, di aprire un conto in banca e richiedere un prestito, di viaggiare, trovare un lavoro in regola, rendono difficile anche accedere a tutte le cure mediche. Ai diritti basilari negati si aggiungono le condizioni di lavoro senza tutele e salari da fame che i datori di lavoro impongono attraverso il ricatto del permesso di soggiorno. Per questo, venerdì 2 luglio alle ore 16 saremo in piazza Roosevelt davanti alla Prefettura con collettivi, gruppi e associazioni. Insieme a noi sarà presente la consigliera comunale Emily Clancy con la quale chiediamo un incontro con rappresentanti di Prefettura e Questura che abbia luogo durante il presidio per affrontare le seguenti questioni e rivendicazioni: chiediamo una moratoria sui permessi di soggiorno che sono da mesi bloccati in Questura: chiediamo che siano rinnovati d’ufficio e per almeno due anni, a prescindere dal tipo di contratto di lavoro; chiediamo il ripristino di un sistema di prenotazione online efficiente che non costringa i migranti a lunghe file davanti all’Ufficio stranieri, rivendichiamo che la validità del permesso rilasciato parta dalla data di consegna e non da quella di richiesta appuntamento; vogliamo risposte immediate sulla situazione dei migranti del centro Mattei che da mesi denunciano le condizioni di assembramento in cui sono costretti a vivere; vogliamo subito risposte sulle pratiche di regolarizzazione bloccate da mesi e sulla consegna dei permessi ai migranti e alle migranti che hanno fatto domanda. Viviamo in un paese in cui la cittadinanza per chi vi è nato e cresciuto è una concessione e non un diritto, chi ne avrebbe diritto deve attendere per più di cinque anni e rispettare requisiti impossibili. Non accettiamo che le vite di migranti e richiedenti asilo siano considerate vite di serie B e che siano tenute appese ai ritardi di Questura e Prefettura. Non accettiamo di aspettare anni per poter portare avanti i nostri progetti di vita”.

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