Prima in questura per l’identificazione e poi all’aeroporto, ma in stazione li aspettavano i parenti.
Sono stati rispediti a Crotone i 118 migranti tunisini diretti a Milano bloccati questa mattina alla stazione di Bologna. Dopo essere stati tutti identificati in questura sono stati condotti al Marconi dove un volo charter li ha ripotartati Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Crotone (Cara), dove erano ospiti in attesa del compimento delle pratiche per la concessione dell’asilo.
Durante la lunga sosta forzata a Bologna alcuni migranti sono stati raggiunti dai parenti, che li aspettavano a Milano, dove sarebbero duvuti arrivare con il treno. Rifka ad esempio, ha viaggiato da Parigi a Milano per andare a prendere i due fratelli del marito. E poi ha raggiunto Bologna quando ha saputo che il gruppo di tunisini era stato fatto scendere li’. Oltre a lei anche altre persone, qualcuno in attesa del cugino, qualcuno del fratello o del nipote, come Lazhar, arrivato anche lui da Parigi per i suoi due nipoti di 19 e 17 anni. “Sono partiti due settimane fa da Zarzis su un barcone che li ha raggiunto Lampedusa- racconta- e poi da li’ sono stati portati a Crotone”.
Alcuni si sforzano di guardare al di la’ del muro di poliziotti per cercare di vedere i loro cari. Altri, tramite la mediazione di alcuni attivisti del Tpo, riescono a far arrivare alla Polizia un biglietto con i nomi dei parenti, almeno per capire se sono ancora li’. Alla fine però nessuno può riabbracciare i famigliari, tutti vengono riportati a Crotone senza sapere quale sarà il loro destino.