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Migranti, 18 e 19 giugno festa dei diritti e della libertà

Nella conferenza stampa di lancio della 5° “Giornata dei Migranti”, il Coordinamento Migranti denuncia i ritardi deliberati della Questura nel rilascio dei permessi e la politica di emergenza sull’immigrazione.

16 Giugno 2011 - 19:59

Oggi si è svolta la conferenza stampa organizzata dal Coordinamento Migranti Bologna e Provincia per presentare “le Giornate dei Migranti”, 18 e 19 Giugno in piazza dell’Unità; una due giorni di lotta, discussione, musica e sport, all’insegna della libertà e dei diritti dei migranti. All’ormai classico torneo di street-basket (rigorosamente 3 vs 3!) con ragazzi provenienti dai campetti di tutta la città, si affiancano concerti e contest hip hop, organizzati dal laboratorio “On The Move”, che presenterà anche un proprio Cd di beat&liriche autoprodotte, dal titolo “Generazioni in movimento”. A completare la festa, giochi e attività per i più piccoli e stand gastronomici.

Ma non si tratterà solo di una festa.

Bazir del Coordinamento Migranti spiega la situazione “d’emergenza” calata dall’alto sui migranti: “l’immigrazione da processo normale e storico in Italia è stato trasformato in emergenza nazionale”. Ma non sono solo le sparate della Lega a preoccupare.

“I ritardi sistematici e ingiustificati dei rinnovi del permesso di soggiorno di cui è responsabile la Questure – per esempio – sono frutto di una scelta politica deliberata. La riprova è stata la velocità con cui si sono rilasciati decine di migliaia di permessi umanitari per i profughi di Lampedusa”. Ma il fronte è e deve restare comune: i ragazzi del Coordinameno hanno preparato un vademecum per muoversi a Bologna e potersi sfamare, dormire, lavarsi. Non solo i profughi, a cui sono stati rilasciati i permessi ma poi abbandonati a se stessi dalle istituzioni – sottolinea Giorgio – ma anche lavoratori e nuovi disoccupati a causa della crisi: il meccanismo perverso della Bossi-Fini che collega permesso di soggiorno a contratto di lavoro ha significato in questi mesi di licenziamenti di massa la ricaduta dei migranti in una sorta di semi-clandestinità. Permesso in scadenza, senza lavoro, anche quando si riesce ad ottenere un rinnovo (magari finendo nelle maglie di qualche truffa tutta italiana, come quella consumata attorno all’ultima sanatoria) temporaneo di 6 mesi non si fa altro che prolungare il limbo della precarità estrema. “Stanno creando migliaia di clandestini solo per una scelta di chiusura”, chiosa Bazir.

Su questi temi il Coordinamento ha già posto da tempo domande precise alle istituzioni locali (in particolare sulle procedure per il rinnovo dei permessi di soggiorno e sui ritardi sistematici della Questura di Bologna), con una lista di 10 quesiti rivolta a Questura e Prefettura e in bella mostra sul loro blog. Ma da parte isitituzionale è arrivato solo silenzio. Un silenzio da interpretare come una conferma delle denuncie fatte dai migranti ma anche come un assenso sulla gestione Maroni, tutta mirata a costruire ostacoli e strumenti repressivi per creare nuovi clandestini e a mettere i bastoni tra le ruote dei “regolari” che rivendicano i loro diritti.

Su questi aspetti il Coordinamento non vuole fermarsi: all’interno delle due giornate di festa ci sarà infatti un’assemblea pubblica in cui discutere tra migranti e coi migranti di come prendere la parola e rispondere ai silenzi della Questura.

d.g.