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Messina / Due giorni di manifestazioni e contro-vertice G7 a Giardini Naxos

Il Comitato prevede un corteo “Tra la zona rossa terrestre e quella marina. Non accettiamo un divieto che spinga fuori dall’area di Giardini-Taormina il movimento”. Intanto si cercano soluzioni per permettere l’arrivo dei manifestanti sull’isola.

04 Aprile 2017 - 18:01

La Sicilia si prepara alla mobilitazione per accogliere il G7 di fine maggio a Taormina. A conclusione di un’assemblea partecipata da diverse realtà dell’isola, il coordinamento “Contro il G7 di Taormina”: “Il 27 si manifesterà a Giardini. Sono in corso le trattative con la questura di Messina e, sebbene ci siano ancora degli ostacoli, ci sono le condizioni per raggiungere questo obiettivo. Si sta lavorando, inoltre, per un contro vertice di approfondimento nella giornata del 26 maggio a Giardini. Nei prossimi giorni il comitato messinese depositerà la comunicazione con l’indicazione di un percorso che attraversi tutto il centro abitato di Giardini e che, di fatto, si svolge tra la zona rossa terrestre e quella marina. E’ già stato comunicato che non potrebbe essere accettato un divieto che spinga fuori dall’area di Giardini-Taormina il movimento”.

Già da oggi in molti iniziano a ragionare su come rendere possibile l’arrivo nell’isola ai manifestanti attesi dal resto d’Italia: “le nuove norme in via di definizione e la loro sperimentazione in vivo in occasione della manifestazione contro i Trattati Ue del 25 marzo ci dicono che bisognerà avere particolare cura nella definizione dei dettagli relativi all’arrivo dei manifestanti sul luogo della manifestazione. Si sta pensando alla costituzione di un vero e proprio gruppo di “osservatori democratici” che facciano da testimoni a garanzia del diritto di manifestare. Un qualcosa di simile a ciò che avviene nelle zone di guerra, a testimonianza che il G7 si sta dando come mera occupazione militare”.

Le rivendicazioni da portare in strada sono molte, queste quelle espresse come centrali nel dibattito da parte del comitato attraverso dei tavoli tematici: “Il tema dell’autonomia dei territori è stato al centro di vari interventi, che hanno sottolineato la necessità che tale autonomia si espliciti nella difesa della dimensione ambientale e sociale dalle imposizioni esterne (grandi opere devastanti, turismo predatorio, espropriazione dei beni comuni). Allo stesso modo, è emersa la necessità di costruire una mobilitazione politica e sociale contro il destino di piattaforma logistica e sentinella dell’Europa che si va delineando per una Sicilia sempre più occupata da basi militari e hotspot per migranti. Particolare attenzione è stata posta alle modalità di gestione delle strutture finalizzate alla guerra ai migranti perché attraverso queste passa anche un meccanismo di cooptazione di parte del mondo dell’associazionismo che di questo fenomeno si occupa. Parecchi interventi hanno espresso la necessità che le azioni messe in campo dai movimenti siano svincolate da esigenze di tipo elettoralistico e si prefiggano l’obiettivo di pensare ad una dimensione comune oltre la scadenza del G7. Allo stesso modo, seppur con sfumature diverse, generale è stato l’attacco alla Ue e la necessità di indagare le novità (tutte sotto traccia) che questo vertice porterà in relazione alla vittoria di Trump e della Brexit”. E verso la contestazione del Vertice, nelle prossime settimane in tutta la regione sono attese mobilitazioni tematiche.