Attualità

Messina / “Attraverseremo l’intera Sicilia contro il G7”

Dall’isola: “Il vertice avrà lo scopo di rafforzare le alleanze politico-militari e il contrasto con l’uso della forza delle migrazioni. Di fronte a questi terribili scenari odierni e futuri crediamo sia necessario di mobilitarci da subito”.

29 Dicembre 2016 - 17:29

 

No G7 TaorminaIl 26 e 27 maggio Taormina ospiterà il vertice delle sette maggiori potenzi economiche globali.

In Sicilia orientale le realtà autogestite iniziano a preparare la mobilitazione: una prima assemblea generale si è svolta lo scorso 10 dicembre: “Non pensiamo ad un semplice controvertice – si legge sul sito dell’associazione Officina Rebelde – non pensiamo a un percorso di mobilitazione che confini il proprio agire politico a un calendario di assemblee e ad un corteo, pensiamo a movimenti che attraversino l’intera isola”.

“Il G7 formalizza annualmente le misure di austerità neoliberiste da applicare internazionalmente o gli interventi di guerra planetaria sempre più spesso subappaltate all’organizzazione della Nato”, si legge nell’appello alla contestazione che circola da alcune settimane, riportato sullo steso sito a firma #StopG7.

“Secondo le prime indiscrezioni -prosegue il testo – il summit di Taormina affronterà alcuni dei conflitti più sanguinosi scatenati nell’area mediterranea e mediorientale e l’immancabile ‘lotta al terrorismo (islamico)’ e, per la prima volta in ambito G7, il tema delle ’emergenze’ prodotte dalle migrazioni mondiali. Il vertice di Taormina avrà cioè lo scopo di rafforzare le alleanze politico-militari nel quadro dell’escalation bellica globale e il contrasto con l’uso della forza delle migrazioni e della fuga di milioni di persone dalle guerre e dai crimini socio-ambientali. Scelte scellerate che avranno innanzitutto ricadute dirette sulla vita e le libertà dei cittadini dei paesi membri del G7. Angela Merkel ha fatto sapere che proporrà di creare nei paesi occidentali ‘sempre più esposti’ agli attacchi terroristici, una speciale guardia nazionale che contribuisca a ‘potenziare i livelli di sicurezza nelle città’, da affiancare alle forze dell’ordine e composta da ‘volontari con adeguato addestramento militare’. Si tratta cioè di implementare in larga scala quanto pianificato in ambito Usa-Ue-Nato con le cosiddette ‘Operazioni militari in ambito urbano'”.

Una decisione, quella di svolgere il G7 in Sicilia, che non pare casuale: “L’Isola ha assunto ormai un ruolo chiave nelle strategie di guerra mondiali: l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa; la trasformazione della grande base di Sigonella in uno dei maggiori centri per la operazioni dei droni Usa, Nato e Ue; l’uso costante degli scali aerei di Trapani-Birgi e Pantelleria per i bombardamenti e le attività di spionaggio top secret in Nord Africa; i devastanti processi di militarizzazione che hanno investito Augusta (hub navale Usa e Nato), Lampedusa, ecc., testimoniano la portata altamente distruttiva delle infrastrutture belliche realizzate e ampliate in Sicilia negli ultimi anni. A ciò si aggiunge il ruolo di vera e propria fortezza assunto dalla Sicilia per conto dell’Unione europea e della famigerata agenzia di controllo delle frontiere Frontex nelle politiche di contrasto delle migrazioni, con l’uso dei porti e degli aeroporti da parte dei mezzi militari Ue-Nato impegnati a far la guerra ai migranti e ai richiedenti asilo nel Mediterraneo o la trasformazione di sempre maggiori aree urbane ed extraurbane in hotspot e centri-lager dove detenere in condizioni disumane chi è scampato ai naufragi e ai bombardamenti. Pseudo modalità di “accoglienza” che rispondono esclusivamente a logiche di controllo securitario (anche grazie al coinvolgimento strumentale del ‘volontariato’) e che contribuiscono a dilapidare sempre più ingenti risorse pubbliche alimentando gli affari di grandi e piccoli operatori economici (che sempre più spesso si intrecciano con i circuiti dell’economia criminale) e la precarietà per i lavoratori. Di fronte a questi terribili scenari odierni e futuri – è la conclusione dell’appello – crediamo sia necessario di mobilitarci da subito”.