Acabnews Bologna

Mensa scolastica? “Non sia un modo per fare quattrini” [comunicati aggiornati]

I genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense, i Cobas Scuola e Usb annunciano per il 5 maggio il rifiuto del pasto contro le mense: “Uno sciopero contro le tariffe più care d’Italia”, quelle di Seribo.

19 Aprile 2014 - 14:20

I genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense scolastiche hanno indetto per lunedì 5 maggio uno sciopero delle mense che prevede il rifiuto del pasto per i propri figli

E’ uno sciopero contro le tariffe più care d’Italia, ma anche uno sciopero per migliorare la qualità dei pasti, la sostenibilità ambientale del servizio, per diminuire gli sprechi.

E’ uno sciopero contro l’idea che la mensa scolastica sia solo un modo per fare quattrini.

E’ uno sciopero per la trasparenza e il coinvolgimento diretto delle famiglie.

Siamo grati ai genitori che con passione e senso della cittadinanza attiva hanno puntato i riflettori sul rinnovo di una convenzione decennale (18.000 pasti al giorno!!!) che sarebbe altrimenti avvenuta sotto silenzio con la prevedibile riconferma, senza richieste migliorative vincolanti, dell’attuale gestore.

Che cos’è SE.RI.BO s.r.l.? Un’azienda partecipata, di cui il Comune detiene il 51%, che gestisce i servizi mensa nelle scuole di Bologna dal 2003. In questi anni ha realizzato utili crescenti (diversi milioni solo negli ultimi tre anni) aumentando le tariffe e diminuendo le spese per le materie prime. Essa funziona come tutte le altre aziende private, unico obiettivo: il profitto. Il Comune anziché essere una garanzia per i cittadini lo è per l’azienda cui assicura il monopolio.

Contro la truffa delle aziende partecipate e delle esternalizzazioni/privatizzazioni lo sciopero indica la via della democrazia partecipata. Sappiamo che l’amministrazione comunale non gradisce che qualcuno disturbi il manovratore, è riuscita vergognosamente a ignorare l’esito della consultazione referendum contro il finanziamento delle scuole private. Noi siamo ancora inequivocabilmente dalla parte della cittadinanza, del popolo della scuola pubblica

Diffondiamo le informazioni sullo sciopero tra colleghi amici e parenti impegniamoci tutti a sostenere e condividere la gestione della giornata di lotta del 5 maggio insieme ai genitori delle nostre scuole

“GIU’ LE MANI DAI BAMBINI. LA SCUOLA NON SERVE A FAR QUATTRINI!” è stato e rimane lo slogan condiviso di chi sostiene la scuola pubblica.

COBAS -Comitati di Base della Scuola

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USB SOSTIENE LO SCIOPERO DEL PASTO DELLE MENSE IL 5 MAGGIO

Bologna – giovedì, 24 aprile 2014

BOLOGNA una città …

– Dove la scuola pubblica non è più garantita – Molte famiglie non avranno la scuola dell’infanzia e il tempo pieno alle primarie e saranno costrette a portare i bambini in scuole fuori quartiere;

– Dove il progetto Istituzione del Comune presuppone un riaccentramento della gestione dei servizi educativi e scuole materne, non nelle mani del Comune, ma con una forte autonomia gestionale di un’istituzione che determinerà una diversa organizzazione dei servizi, con tagli al personale, nella logica della razionalizzazione delle risorse che prelude secondo USB, proprio come succede per le istituzioni culturali (biblioteche e musei), ad una progressiva esternalizzazione con frammentazione dei servizi o addirittura, come è successo per la Cineteca, una trasformazione in Fondazione, con riduzione della qualità e dell’offerta formativa.

– Dove, da anni le educatrici e educatori per l’integrazione degli alunni disabili esternalizzati rivendicano più diritti e in particolare quello al pasto senza mai ottenerlo; negli ultimi mesi, gli educatori aderenti all’USB, incontrando il Comune di Bologna in occasione del rinnovo dell’appalto in scadenza (giugno 2014), in merito alla richiesta di poter usufruire del pasto si sono sentiti dire dall’assessore Pillati che non possono farsi carico del costo perché il centro pasti è esternalizzato e quindi sarebbe troppo oneroso! Il doveroso diritto dovrebbero soddisfarlo le cooperative da cui dipendono le educatrici comunali esternalizzate, ma il CCNL coop sociali non lo prevede; si verifica, quindi, da sempre una situazione che non restituisce dignità a chi lavora e mette in discussione il momento educativo del pasto.

– Dove, a proposito di cibo, si vuole costruire F.I.CO, Fabbrica Italiana Contadina, un parco giochi del cibo e della sua catena di produzione, da inaugurare nel 2015 e che sarà realizzato all’interno del Caab, il mercato ortofrutticolo all’80% di proprietà del Comune e al 6% della Regione. Progetto privatissimo in cui i soci pubblici metteranno a disposizione propri immobili, per un valore di 55 milioni di euro, il resto delle risorse invece la Coop, Granarolo, Manutencoop, Emil Banca e le coop “bianche” Confcooperative etc, accumuleranno risorse, riducendo la manodopera e attaccando le condizioni di lavoro, sfruttando, precarizzando, esternalizzando i lavoratori.

– Dove l’amministrazione ha completamente ignorato il referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private che ha sancito la volontà dei bolognesi di fermare i regali ai “diplomifici” privati, specie in un momento di crisi e di forti tagli all’istruzione.

– Dove i genitori dell’Osservatorio cittadino sulle mense scolastiche sono costretti ad indire, per lunedì 5 maggio uno sciopero che prevede il rifiuto del pasto per i propri figli presso le mense scolastiche, contro le tariffe più care d’Italia, per migliorare la qualità dei pasti, la sostenibilità ambientale del servizio, per diminuire gli sprechi. Uno sciopero contro la gestione SERIBO che in questi anni ha realizzato utili crescenti (diversi milioni solo negli ultimi tre anni) aumentando le tariffe e diminuendo le spese per le materie prime.

USB che da sempre ha contrastato l’esternalizzazione/ privatizzazione dei servizi, nella convinzione che queste operazioni peggiorino la qualità dei servizi e le condizioni dei lavoratori e li rendano più costosi alla cittadinanza, a fronte di ingiustificati utili per le cooperative/aziende, sosterrà con convinzione la protesta, anche attraverso l’impegno concreto di insegnanti, educatori e collaboratori nelle scuole perché questo sciopero non fa altro che sottolineare che il modello di gestione privato-pubblico fa acqua da tutte le parti.

USB che si è sempre battuta per la scuola pubblica e per tutti, che ha sostenuto con forza nel Comitato art. 33 il referendum contro i finanziamenti pubblici alle scuole private, che lotta quotidianamente per i diritti dei lavoratori delle scuole comunali, statali e esternalizzati alle cooperative sociali, porterà con forza tutti questi contenuti alla manifestazione del 1 maggio e invita i genitori dell’Osservatorio mense e tutte le famiglie bolognesi a sfilare con un proprio spezzone nel corteo che partirà alle ore 10 da Piazza di Porta Ravegnana.
 

FEDERAZIONE USB BOLOGNA