Acabnews Bologna

“Massa Critica contro razzismo e fascismo”

Dall’Xm24 un comunicato che prende le mosse da quanto accaduto una settimana fa durante una fiaccolata ‘anti-degrado e anti-spaccio’ in Montagnola: “Alzare la voce contro la città-fortino e la socialità escludente”.

17 Dicembre 2017 - 16:40

“Massa Critica contro razzismo e fascismo”. S’intitola così un comunicato a firma Le/Gli Andrea dello Spazio Pubblico Autogestito Xm24 che prende le mosse da quanto accaduto una settimana fa in Montagnola: “Sabato 9 dicembre abbiamo messo in gioco ancora una volta i nostri corpi e la nostra voce per opporci a un’iniziativa razzista e fascista. Come parte della Bologna che non propaganda odio e accoglie in maniera solidale, la carovana a trazione umana Human Motor (una Massa Critica di ciclisti in giro per le strade della città che protesta contro lo spettacolo capitalistico del Motor Show) ha spontaneamente deciso di passare per il parco della Montagnola dove era prevista una fiaccolata anti-degrado e anti-spaccio chiamata ‘Liberiamo la Montagnola’, organizzata da Insieme Bologna, lista civica di destra con posizioni apertamente xenofobe e populiste. È già la seconda iniziativa di questo tipo da quando, un mese fa, l’aggressione alla troupe di Striscia la Notizia ha acceso i riflettori sul parco della Montagnola, posto al centro di una campagna di demonizzazione mediatica che, indicando il parco cittadino come luogo di degrado controllato da violenti spacciatori stranieri, grida alla forca senza porsi troppe domande sulle vere cause di certi fenomeni di marginalità sociale. La Massa Critica ha prima attraversato la zona alta della Montagnola dove c’è il mercatino etnico portando solidarietà ai bancarellari, per lo più stranieri, ricevendo in risposta saluti, e poi, passando per via Irnerio, si è fermata davanti alle scalinate dove si trovavano una quarantina di persone con le fiaccole accese, tra cui appartenenti alla Lista Civica di Manes Bernardini, pochi ambulanti della Montagnola e un gruppetto che reggeva uno striscione con su scritto ‘Alcuni Italiani si appendono‘. Nonostante non ci fossero bandiere o simboli espliciti, era evidente che dietro lo striscione ci fossero fascisti della locale sezione di CasaPound, cosa che dimostra (se ancora ce ne fosse bisogno) lo stretto legame che unisce leghisti, neofascisti, bastonatori vari e destrorsi finto-moderati”.

Continua il comunicato: “Al nostro passaggio, dalle prime file della fiaccolata sono immediatamente volati insulti e commenti sessisti rivolti alle compagne in bici (‘puttana’, ‘vai a fare i bocchini all’Isis’, ‘ti piace il cazzo dei negri’), lo stesso Bernardini si esibiva in offese e gestacci, una conferma della bassezza delle loro argomentazioni e dell’indole machista e autoritaria di questa gentaglia. A quel punto, per sedare gli animi di chi sa solo aggredire con ignoranza e brutalità, sono intervenute la celere e la digos che si sono frapposte dando le spalle ai fiaccolanti che spingevano e si esagitavano cercando lo scontro, intimando invece a noi ciclisti, che rispondevamo con cori sbeffeggianti, di andar via. Si è persino arrivati all’aggressione fisica di un nostro compagno, attaccato alle spalle e preso a pugni da un uomo (che si è poi saputo essere uno degli ambulanti della Montagnola e fido scudiero di Bernardini) nascostosi vilmente dietro un furgone e sfuggito al contenimento delle forze del (dis)ordine. Manes Bernardini, promotore della fiaccolata, è stato capolista candidato sindaco di Insieme Bologna in Consiglio Comunale. Condannato a due anni di interdizione temporanea dai pubblici uffici a seguito della cosiddetta inchiesta ‘Spese Pazze’, si è visto costretto a rassegnare le dimissioni da consigliere comunale a marzo 2017. Siamo davanti al paradosso di un politicante che ammette un uso improprio di soldi pubblici e che allo stesso tempo si erge a paladino della sicurezza cittadina. Che, come il più classico dei truffaldini da gioco delle 3 carte, mentre con una mano indica e giudica chi perseguitare, con l’altra intasca rimborsi non dovuti. Che mentre pubblicamente denuncia le ‘illegalità’ indicando chi nelle strade deve essere condannato, nelle stanze ‘private’ del Palazzo fa i suoi interessi e si mette in tasca ciò che non gli spetta. Un personaggio che dovrebbe avere la decenza di non proporsi più in pubblico e che invece continua a ricevere la legittimazione di alcuni cittadinie e da molti suoi colleghi politici, sia di destra che di centrosinistra. Miserie della politica, insomma! Da sempre denigratore e nemico dichiarato di Xm24, Bernardini ha ripetutamente attaccato lo Spazio Pubblico Autogestito a mezzo stampa e durante gli interventi in Consiglio Comunale, chiedendo a gran voce il trasferimento di Xm24 da via Fioravanti 24, ritenendolo ‘una presenza scomoda per la Bolognina, e una delle cause dei problemi di sicurezza e di degrado del quartiere’. Anche questa volta Bernardini non ha perso occasione per attaccare. Nelle dichiarazioni successive alla fiaccolata parla di una ‘ennesima provocazione di Xm24’ e si augura che il Comune, oltre ad occuparsi dello spaccio in Montagnola, si occupi di chiuderlo in quanto ‘centro antisociale e delinquenziale per la città’. Non vogliamo negare che nel piccolo spaccio di strada siano coinvolti molti giovani ragazzi stranieri né che questo possa essere fonte di diversi problemi, ma come antiproibizionisti e fautori della riduzione del danno ripetiamo da decenni che il narcotraffico esiste e prospera solo grazie alla repressione assassina proibizionista, in quanto e’ evidente che depenalizzando la coltivazione per uso personale di cannabis, nessuno si sognerebbe di spacciarla per strada. Di sicuro ci opponiamo e continueremo ad opporci, in maniera determinata e ostinata, a tutti coloro che alimentano cacce alle streghe e processi inquisitori contro i più deboli, i diversi, gli esclusi, additati come capro espiatorio di tutti i problemi, considerando che in galera finiscono quasi solamente consumatori e piccoli spacciatori mentre le narcomafie moltiplicano i loro guadagni. La ‘paura dello straniero’ (spersonalizzato e imbarbarito), viene alimentata da una stampa tendenziosa e da certi politici che propongono allontanamenti, incarcerazioni e un maggiore controllo poliziesco del territorio. Queste soluzioni nei fatti si rivelano buone solo a contenere il malcontento popolare e male indirizzarlo contro un nemico che molto spesso non ha la possibilità di difendersi, in una guerra tra poveri che puo’ portare solo allo sfacelo sociale e alla barbarie. L’odio, il razzismo, la chiusura sono utilizzati per canalizzare verso i più deboli una rabbia che dovrebbe invece essere rivolta dal basso contro chi dall’alto ci sfrutta, ci reprime ed e’ responsabile delle enormi diseguaglianze tra ricchi e poveri che caratterizzano il mondo in cui viviamo. Siamo contro una visione di Bologna come città-fortino dove con i daspo urbani, gli arresti, fogli di via, le telecamere ovunque e il potenziamento del controllo del territorio si vorrebbe dare una percezione di ‘sicurezza’ agli impauriti ‘cittadini per bene’ mentre tutti i diversi, i migranti e quelli dell’Altra Città Ribelle, dovrebbero essere semplicemente eliminati o quantomeno esclusi e resi invisibili, non importa dove e come. Siamo fieramente antifascisti, antirazzisti, antisessisti, complici e solidali con gli esclusi e gli oppressi, in lotta per un mondo in cui possa esserci veramente giustizia sociale e libertà, dove per vivere non sia necessario nessun documento e nessun permesso. Contro la loro ‘socialità escludente’ abbiamo alzato e continueremo ad alzare la nostra voce di protesta e continueremo ad agire nelle strade dei quartieri. Sempre al nostro posto ci troverete, antifascisti senza se e senza ma!”.