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L’Onda in rettorato: “La Gelmini non ci merita” [report+foto]

Incursione al convegno Alma Mater, studenti e ricercatori precari ottengono di presentare un documento in cui chiedono di “definire in autonomia progetti formativi, scegliere un proprio percorso di studio e ricerca all’interno di un’offerta didattica all’altezza”.

01 Dicembre 2009 - 20:27

Immagine 022Fuori programma per il convegno sulle opinioni degli studenti promosso dal Nucleo di valutazione dell’Alma Mater. Agli interventi previsti, infatti, si e’ aggiunto quello di una trentina tra studenti dell’Onda e ricercatori precari che si sono presentati “senza invito” in rettorato ottenendo la possibilita’ di leggere un documento.  Dopo che gli studenti si sono ritrovati davanti all’ingresso di via Zamboni, dal rettorato è arrivato l’ok e tenuti d’occhio dalla Digos sono entrati (striscioni alla mano) nella sala dove stava per cominciare il convegno.

Nel documento dell’Onda e dei ricercatori precari si ricordano le “continue riforme dell’Universita’ che hanno prodotto esclusivamente dequalificazione dei saperi”, e l’ultima promossa dal ministro Mariastella Gelmini “approfondisce questo processo”. Ma “non ci lasciamo ingannare dalla retorica del merito”, continua il documento, lo scopo principale di Gelmini “e’ mascherare una realta’ fatta di tagli e dismissione dell’Universita’ pubblica”. Studenti e ricercatori citano quindi i seminari di autoformazione gia’ in corso: “Percorsi formativi in cui gli studenti hanno la possibilita’ concreta di incidere nella produzione del sapere e in cui al contempo i docenti e i ricercatori coinvolti trovano uno spazio di confronto e rielaborazione delle proprie conoscenze”.

Nel documento si sottolinea poi come “non si puo’ valutare lo studente sulla base di una prestazione occasionale di cinque minuti in cui ci si limita a ripetere una lezione imparata a memoria”, proponendo piuttosto “la possibilita’ di definire in autonomia progetti formativi, scegliere un proprio percorso di studio e di ricerca all’interno di un’offerta didattica all’altezza delle esigenze della contemporaneita'”. Un modo per rovesciare “il clima di disillusione che si respire negli ambienti universitari”. Per questo al rettore si chiede di “dare indicazioni affinche’ vengano convocati nelle singole facolta’ tavoli aperti agli studenti, ai ricercatori e ai docenti in cui si possano affrontare questi problemi e lavorare insieme per costruire un diverso tipo di valutazione, di merito e di didattica”. Al termine del convegno, gli studenti si dichiarano soddisfatti delle reazioni: il rettore Dionigi  “ha ribadito che i professori sono professori e gli studenti sono studenti, ma anche che i temi sollevati meritano una discussione rimandando tutto ai Consigli di facolta'”. E anche i presidi di facolta’ intervenuti, riferiscono gli studenti, “hanno ripreso il nostro documento”.

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