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Logistica, “sciopero a oltranza” nel magazzino Stef

Cobas: “Continua la lotta contro l’ennesimo cambio di appalto”, perchè “questi lavoratori hanno il diritto di costruire una propria vita basata su una stabilità nel tempo e che permetta anche un miglioramento professionale. Il lavoro come dignità e non come carità”.

28 Maggio 2020 - 21:45

“Sciopero a oltranza”, dalla scorsa notte, nel magazzino trasporti Stef Italia di via Buozzi, a Cadriano. Lo segnalano i Cobas Lavoro privato: “I lavoratori del magazzino trasporti continuano la loro lotta di opposizione all’ennesimo cambio appalto, l’ultimo un anno e mezzo fa, siamo al terzo sciopero nel giro di 15 giorni. Scioperano contro le decisioni della committente Stef che vuole un nuovo cambio di appalto a partire dal 16 giugno 2020 solo per speculare sul costo del lavoro. Nell’assemblea di martedi 26 maggio 2020 indetta dal sindacato Cobas Lavoro privato, i lavoratori dipendenti di Bb Partner del magazzino trasporti” hanno ribadito che quest’ultima aziende deve rimanere “titolare dell’appalto in essere fino al 31/12/2020 e che sia messa in grado da parte di Stef Italia di farlo, per permettere la realizzazione degli accordi sindacali sottoscritti a dicembre 2019 con il sindacato Cobas Lavoro privato (aumenti salariali, assunzioni di personale precario e riconoscimento di livelli inquadramentali superiori adeguati alla mansione svolta)”. I lavoratori vogliono anche che “vi siano i tempi necessari per la verifica degli enti preposti circa le criticità emerse (i dipendenti lavorano 13-14 ore al giorno di lavoro con straordinari non pagati e buste paga con mancato salario) nei riguardi dell’azienda alla quale Stef Italia vuole affidare l’appalto: Ennael del consorzio Idea Logistica, le segnalazioni sono state fatte dal sindacato Cobas Lavoro privato”. I lavoratori del magazzino trasporti “sono persone che hanno diritto di costruire una propria vita basata su una stabilità nel tempo e che permetta anche un miglioramento professionale. Il lavoro come dignità e non come carità”, scrivono i Cobas.