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Logista, si apre uno spiraglio: “Merito della mobilitazione delle/i lavoratrici/ori”

Al Tavolo di salvaguardia l’azienda ha preso 36 ore per verificare la possibilità di “rimandare la chiusura per avviare delle trattative che avranno il principale obiettivo di salvaguardare i posti”, spiegano i Si Cobas, avvertendo che altrimenti continueranno le azioni di “lotta e solidarietà”. La Casona: “Ecco che lavoro ci ‘regalerà’ il polo di Altedo”.

05 Agosto 2021 - 14:43

Dopo l’annuncio della chiusura del sito Logista di Bologna, con decine di lavoratori mandati a casa da un giorno all’altro con un messaggio WhatsApp, ieri si è aperto il Tavolo di salvaguardia in Città metropolitana e al termine della riunione hanno comunicato i Si Cobas: “Possiamo affermare che se sulla ‘vertenza Logista’ oggi (ieri, ndr) si è aperto uno spiraglio il merito sia fermamente da attrbuire alla capacità di lavoratrici e lavoratori di aver messo in piedi una mobilitazione capace di fronteggiare l’arroganza di Logista e capace di far riflettere istituzioni e cittadini di fronte ad una storia che è e sarà sempre più la storia comune a milioni di lavoratori e lavoratrici in seguito allo ‘sblocco dei licenziamenti’. Il tavolo istituzionale di oggi (ieri, ndr) si è concluso con la richiesta da parte di Logista di un tempo di 36 ore entro il quale dovrà rispondere alla possibilità di rimandare la chiusura posta in essere per avviare delle trattative che avranno il principale obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro inclusi quelli riferiti all’appalto. Qualora le risposte della multinazionale dovessero negare tale confronto e chiudere ogni margine di trattativa sindacato e lavoratori proseguiranno come sempre a far valere i loro diritti e le loro ragioni su un piano di lotta e solidarietà”, scrive il sindacato di base, che nella serata di ieri ha organizzato un presidio (con cena solidale) davanti al magazzino, proseguito poi anche oggi.

La vicenda, si legge nel comunicato emesso dalla Città metropolitana e diffuso anche dai Si Cobas, “vede coinvolti 82 lavoratori impiegati a Interporto: 15 dipendenti della committente Logista Italia e 67 lavoratori di Logistic Time-Consorzio Metra. Al Tavolo presieduto dal consigliere della Città metropolitana con delega al Lavoro Fausto Tinti erano presenti i rappresentanti istituzionali (Regione Emilia-Romagna con i tecnici dell’assessorato Sviluppo Economico, Comune di Bologna con l’assessore Marco Lombardo e la sindaca di Bentivoglio Erika Ferrante); le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Si Cobas, le Rsu di Logista Italia); i rappresentanti di Logista Italia, assistita da Confindustria Emilia Area Centro, Logistic Time e Consorzio Metra. Erano inoltre presenti il direttore di Interporto Sergio Crespi e il parlamentare Francesco Critelli, in qualità di uditore”. Tra i punti emersi e condivisi al Tavolo, si è preso atto “della disponibilità di Logista a verificare al proprio interno e nell’arco di 36 ore la possibilità di: rinviare la chiusura del magazzino sito in Interporto ora prevista per il 31 agosto; le possibili attività di produzione da espletare al suo interno. Nel frattempo le parti si impegnano a non intraprendere atti unilaterali”. Nel frattempo “verrà avviato il tavolo di trattativa sindacale per la tutela dell’occupazione di tutti i lavoratori coinvolti, al quale Logista siederà sia come datore di lavoro diretto per i propri 15 dipendenti, sia come committente di appalto fornendo tutto il supporto a Logistic Time per i suoi 67 dipendenti”. Inoltre, “Logista si impegna a presentare al Tavolo il piano di riorganizzazione dell’area di Bologna”, mentre il Tavolo “riconosce e precisa che nessuna procedura di licenziamento è stata avviata dalle aziende coinvolte, anche perché vige la norma sul blocco dei licenziamenti. La possibilità di dar seguito al percorso individuato dà avvio immediato alle relazioni sindacali per tutelare l’occupazione e i lavoratori, in termini di prospettive e tutele. Si prevede l’aggiornamento del tavolo per venerdì mattina 6 agosto”.

La logistica “ci ‘regalerà’ 1.500 posti di lavoro se verrà realizzato il polo di Malalbergo e San Pietro in Casale! Ecco di che tipo di lavoro stiamo parlando. Vergogna!”, scrive intanto la Nuova Casa del popolo “La Casona” di Ponticelli commentando il caso Logista.