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Le borse di studio e gli studenti “solidali a loro insaputa”

La segnalazione di Lubo su una comunicazione diffusa da Er.Go nel pagare la prima rata: “Dietro il sacrificio chiesto ai beneficiari per ampliare la copertura c’è una manovra politica per abbassare le somme in futuro”.

27 Dicembre 2017 - 16:12

“Oltre 3.000 persone senza borsa di studio; agli assegnatari invece che cosa succede? «Le precisiamo che si è verificato un incremento del fabbisogno finanziario che ha richiesto di attuare una ‘misura solidale’ prevista dalla Normativa Regionale, al fine di garantire la più ampia copertura degli idonei». Così Er.Go comunica sul Dossier Studenti che la prima rata è stata posta in pagamento. Così Er.Go ci comunica che siamo stati solidali, a nostra insaputa, cedendo una piccola parte della nostra borsa per i fratelli e le sorelle in difficoltà come noi”. Lo segnala Lubo – Libera Università, con un post pubblicato alcuni giorni fa che prosegue così: “Ebbene sì, in tempi di crisi, la solidarietà è un’operazione imposta dall’alto, non una pratica orizzontale. Ciò significa che, per quanto la regione Emilia-Romagna avrebbe tutte le possibilità di finanziare la quota mancante per coprire tutte le borse di studio in attesa che il ministero sblocchi i fondi statali, si chiede ad ognuno/a di noi di fare un piccolo sacrificio. La logica è quella che viene applicata ogni volta che si tenta di colpire scientificamente il diritto allo studio: far credere che solo attraverso le rinunce del singolo si possa ottenere la vera uguaglianza. In realtà questa è tutta una manovra politica per poter abbassare le somme delle borse di studio nei prossimi anni. Infatti se questa operazione passerà senza colpo ferire, i politicanti di turno si sentiranno legittimati a percorrere la strada che ora è stata solamente avviata. Non lasciamoci ingannare! La solidarietà va imposta alle banche, ai ricchi, non a chi esercita un diritto ricevendo il minimo per poter sperare di vivere e studiare. Quando ci vengono tolti sempre più soldi dalle nostre piccole e singole tasche, è il momento in cui tutte e tutti insieme dobbiamo reclamarne ancora di più per tutt*. Questa è la vera misura solidale!”.