Culture

Le biblioteche? “Un patrimonio in ginocchio”

Allarme dei Cobas sugli effetti di “tagli, esternalizzazioni e chiusure in aggiunta a problemi non affrontati per anni come carenza di personale, mancanza di formazione, sicurezza. Ma il Comune ribadisce la sua dogmatica posizione di chiusura”.

22 Dicembre 2017 - 11:47

“Tagli, esternalizzazioni e chiusure in aggiunta a una serie di problemi non affrontati per anni (carenza di personale, mancanza di formazione, sicurezza delle strutture) stanno mettendo in ginocchio le biblioteche, luoghi della cultura cruciali sul territorio in particolare in contesti di povertà economica ed educativa. Nell’incontro con i sindacati, l’amministrazione comunale ha ribadito la sua dogmatica posizione di chiusura. Noi continuiamo a ribadire le richieste dei lavoratori”. E’ l’allarme lanciato dai Cobas del Comune, che ribadiscono “l’importanza del ruolo delle biblioteche in contesti di povertà economica ed educativa, i tagli e i problemi che hanno dovuto subire negli ultimi decenni e le battaglie contro le esternalizzazioni e la loro progressiva chiusura, ma anche le possibili e auspicabili prospettive future di queste importanti agenzie culturali. Come infatti ben sappiamo, il bando del Comune di Bologna 2018/2021 di circa 6 milioni di euro per Servizi di gestione del pubblico e del patrimonio documentario e servizi di catalogazione per l’Istituzione Biblioteche prevede la ‘sperimentale’ completa esternalizzazione/privatizzazione della Biblioteca Lame (da gennaio 2018) e l’assegnazione di personale delle cooperative alle biblioteche della nostra città”.

Realtà che “funzionano come polo di aggregazione sociale e culturale con le loro diverse specificità, mantenendo uno stretto rapporto con le realtà territoriali e in particolar modo con le istituzioni scolastiche”, scrivono i Cobas: “Infatti, sono in atto decine di progetti per la promozione della lettura, laboratori rivolti a tutti i gradi e ordini scolastici organizzati da Casa di Khaoula, Villa Spada, Corticella, Lame, Scandellara e molte altre. All’interno di queste realtà emergono le forti criticità, emerse con forza nell’assemblea dei lavoratori dello scorso 20 aprile: 1) mancanza di personale – da alcuni alcuni anni si è verificato un alto tasso di pensionamenti, sostituito solo parzialmente da personale di cooperative che ruota sulle varie biblioteche, personale che non garantisce una presenza costante e continuativa all’interno dei singoli servizi; 2) formazione assente – assenza di un piano per la formazione/aggiornamento del personale, nelle biblioteche lavorano persone senza esperienza e formazione, costrette ad inventarsi bibliotecarie. Da alcuni anni vengono svolti prevalentemente corsi on-line monotematici di poche ore: l’ultimo corso di formazione è stato fatto nel 2015, al quale hanno partecipato solo una parte dei lavoratrici/ori tra cui alcuni di categoria B che sono stati formati per mansioni di livello C, senza alcun riconoscimento di profilo e/o di stipendio; 3) problemi delle strutture – in diverse biblioteche si evidenziano gravi problemi legati alla climatizzazione e alla presenza di infissi e valvole termostatiche che non soddisfano alcun criterio di risparmio energetico, – mancanza di bagni rispetto al numero di frequentanti, – barriere architettoniche per l’accesso ai servizi sanitari, – mancanza di parcheggi per disabili vicino alle strutture; 4) problemi legati all’utenza con disagio di tipo psicologico e/o altro”.

Inoltre, spiega il sindacato di base, “esistono differenze rispetto al trattamento economico dei lavoratori delle biblioteche di quartiere e di Sala Borsa: 1) indennità di turno/maggiorazione diurna – durante i periodi estivi e festività varie a seguito di una ‘forzata’ chiusura o riduzione di apertura i lavoratori delle biblioteche di quartiere non percepiscono l’indennità di turno, a differenza dei lavoratori di Sala Borsa che, dato l’alto numero di personale, riescono a garantire l’apertura a orario pieno. Ciò a fronte di un carico di lavoro che aumenta e si concentra nelle ore di apertura ridotte; 2) turni di lavoro – sono emerse differenze anche sull’organizzazione dei turni di lavoro. In alcuni casi si richiede una flessibilità di turnazione settimanale e disponibilità a cambi di turno a fronte di malattie o assenze anche da un giorno all’altro per garantire l’apertura del servizio. Tutto questo è stato condiviso dalle lavoratrici e dai lavoratori nell’assemblea del 20 aprile, ma l’incontro concesso dall’amministrazione solo il mese scorso (con ben 7 mesi di ritardo) non è servito a nulla, se non ai vertici dell’Istituzione Biblioteche per ribadire la propria dogmatica e livorosa posizione di chiusura nei confronti delle richieste dei lavoratori. Purtroppo, come ben sapete, la stretta antisindacale e antidemocratica voluta dall’amministrazione consente di indire assemblee solo alle sigle confederali, mentre l’assemblea dei delegati Rsu non viene convocata da oltre 9 mesi, impedendoci di fatto di discutere o almeno di informare adeguatamente i lavoratori. Per questo, in vista delle elezioni Rsu ormai prossime, ribadiamo nuovamente le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori: 1) concorso pubblico per bibliotecari aperto a lavoratrici e lavoratori delle cooperative già prestanti servizio in comune per garantire le assunzioni necessarie a coprire il turnover derivante dai numerosi pensionamenti di questi anni e l’apertura di una graduatoria per le sostituzioni temporanee; 2) mobilità interna per permettere al personale educativo di lavorare nelle biblioteche dopo una formazione specifica. E’ da sottolineare che a tutt’oggi non siamo a conoscenza di un quadro della mobilità dei vari settori, pertanto chiediamo di conoscere quali e quante posizioni sono disponibili per consentire eventuali trasferimenti interni da e per le biblioteche; 3) sicurezza sul lavoro si chiede un verifica su tutte le strutture, a partire dalle segnalazioni degli operatori e la definizione di progetti specifici che prevedano la presenza di educatori nelle biblioteche. 4) orario/turni su indennità e turni richiediamo uguale trattamento per i lavoratori delle biblioteche e il giusto riconoscimento di un’indennità per la flessibilità nei cambi turni”.