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Lavoratori, studenti e attivisti per il diritto alla casa in piazza per lo sciopero generale [foto]

Corteo attraversato da centinaia di persone per l’agitazione chiamata dai sindacati di base. In mattinata Consiglio comunale interrotto dalle famiglie dell’ex Galaxy a rischio sfratto. E sulla vertenza sosta, Sgb contro il Comune: “Stanchi delle bugie”.

27 Ottobre 2017 - 19:58

Un corteo molto partecipato nel pomeriggio di oggi, in occasione dello sciopero generale indetto da varie sigle del sindacalismo di base, ha visto scendere in piazza a Bologna i Si Cobas. La manifestazione è stata attraversata da lavoratori dei magazzini e della logistica provenienti da tutta la regione e ha visto anche la partecipazione di giovani studenti e precari. Questo uno degli interventi che si sono sentiti dal furgone che apriva il corteo: “Siamo qui per dire no ai licenziamenti politici, no alla discriminazione. Siamo qui per i posti di lavoro, e per dire che questa classe politica che difende i padroni è inaccettabile. Dobbiamo fare i conti con questa gente qua. Oggi è la nostra festa, festa della classe lavoratrice. Questo sindacato sa quando colpire, sa cosa fare per far ubbidire i padroni. Il silenzio da parte dei sindacati confederali ha causato questa schiavitù. Oggi diciamo no al Jobs Act, no allo sfruttamento, no alla schiavitù. Ci siamo anche noi, noi lavoratori, noi studenti, noi commercianti e artigiani. Non vogliamo il lavoro precario, non vogliamo le multinazionali, non vogliamo una vita di merda. Noi vogliamo i nostri diritti!”.

Così un altro facchino al microfono: “Il lavoro in Italia è stato cambiato da noi, le cose stanno cambiando, è un merito dei lavoratori stranieri se le cose stanno cambiando nei magazzini e c’è sempre meno sfruttamento. La nostra politica non è sporca, è la politica di chi sta dalla parte della maggioranza, dei lavoratori. Noi non abbiamo paura di lottare”. Presenti in gran numero anche i lavoratori di Sda, che hanno intonato a più riprese il coro “Sda ladri!” e che, davanti alla sede di Poste italiane di piazza Minghetti, protetta da un cordone di polizia, hanno deciso una fermata del corteo, al grido di “Poste, mafia!” e “giù le mani dal facchino!” Le forze di polizia hanno inoltre impedito l’accesso del corteo a piazza Galileo, sede della Questura, schierando un cordone. Anche gli accessi alla sede del palazzo comunale, al passaggio della manifestazione, risultavano chiusi.

Il corteo dei lavoratori era stato raggiunto prima della partenza anche da uno “spezzone metropolitano” partito da piazza Verdi e chiamato da Cua, Cas, Social Log e Laboratorio Crash: “Siamo qui anche noi studenti e precari in questa giornata di sciopero, per ribadire che non è possibile lavorare per pochi spiccioli, non è possibile lavorare gratis con l’alternanza scuola-lavoro, non è possibile arrivare a Bologna e non trovare una casa, e poi spendere 500 euro per una misera stanza”.

In tema di lotta per il diritto alla casa, è inoltre di questa mattina la notizia che le famiglie a rischio sfratto dell’ex Galaxy, insieme a Social Log, hanno interrotto il question time del Consiglio comunale per obbligare le istituzioni a intervenire al fine di trovare una reale soluzione per le famiglie che non l’hanno e che dovranno lasciare lo stabile entro il 30 di ottobre. Così scriveva in mattinata il collettivo sulla sua pagina Facebook: “Sfratti e sgomberi divenuti ormai quotidianità per centinaia di famiglie che hanno perso il lavoro non possono passare inosservati, la resistenza degli inquilini e le lotte dei comitati per il diritto all’abitare sono divenuti le uniche forme di resistenza nelle periferie all’impoverimento e all’incapacità delle istituzioni di dare soluzioni. Dopo il blocco del question time di stamattina degli inquilini del Galaxy e la fuga della Giunta comunale, cogliamo l’occasione della giornata di sciopero per unire le nostre istanze per la casa il reddito e la dignità alle lotte studentesche e operaie costruendo insieme lo spezzone metropolitano all’interno dello sciopero generale”. Infatti, per gli attivisti: “A queste famiglie sono stati proposti solo alberghi per tre giorni. E si presume che lo sgombero sia immediato perchè il 31 lo stabile deve essere libero da persone e cose”. Il punto è che “a Bologna chi arriva da uno sfratto o da una situazione come il Galaxy non trova un affitto”. Anche se avrebbe i soldi per pagarlo: è il caso di diversi residenti dell’ex Galaxy che hanno trovato lavoro negli ultimi mesi. Ma il collettivo solleva anche un’altra questione: i sei punti per entrare nelle case popolari: “A chi stava nelle strutture di transizione era stato promesso un punteggio aggiuntivo per l’accesso alle case Erp, ma in realtà questo è a discrezione degli assistenti sociali”. L’assessore Virginia Gieri, che in mattinata ha evitato qualsiasi confronto con i manifestanti, ha risposto trincerandosi dietro la correttezza formale dell’operato della giunta: “Abbiamo rispettato l’impegno che ci eravamo presi sia con questi nuclei per offrire un progetto di transizione abitativa, sia con la città per chiudere nei tempi stabiliti il Galaxy che ha rappresentato una soluzione molto costosa per l’amministrazione”.

Lo sciopero di oggi era stato proclamato anche da Sgb, Cub, Usi-Ait, Slai Cobas e Adl Cobas. L’Sgb, che dall’Emilia-Romagna ha partecipato alla manifestazione di Milano, intanto dà un aggiornamento anche sulla vertenza del comparto sosta Tper. “Lunedì scorso un nutrito gruppo di accertatrici e accertatori della sosta ha interrotto il Consiglio comunale e, insieme al Sindacato Generale di Base, ha chiesto a gran voce di poter incontrare l’assessore alla mobilità Irene Priolo. I lavoratori del reparto sosta, in sciopero da tre settimane, stanchi dell’indifferenza dell’azienda- è il comunicato di Sgb diffuso ieri- si sono rivolti all’assessore nella speranza che, almeno lei, avesse interesse per i disservizi che lo sciopero sta creando e per le ricadute sui cittadini e sulla qualità del servizio che il comune ha affidato all’azienda di trasporto bolognese. L’assessore, costretta a ricevere i lavoratori, alla richiesta di Sgb di intervenire convocando un tavolo a cui fossero invitati tutti i rappresentanti dei lavoratori e la Tper, e nel quale il Comune si facesse mediatore per affrontare seriamente i problemi del reparto, ha sostenuto l’impossibilità della cosa: in primis perché in una situazione di gara per l’affidamento del servizio l’intervento dell’istituzione poteva essere visto come una ‘turbativa’ della gara stessa, e, in secondo luogo, perché le altre organizzazioni sindacali non avrebbero accettato di sedersi ad un tavolo con noi. L’assessore, al nostro stupore rispetto al fatto che il Comune si facesse indicare dalle organizzazioni sindacali chi invitare o meno ad un tavolo, ha sostenuto la legittimità della situazione, sottolineando che Sgb non ha sottoscritto alcunché con l’azienda e, quindi, non può essere convocata: che questo lo sostenga l’azienda possiamo capirlo, siamo un sindacato scomodo e abbiamo dimostrato che non intendiamo accettare alcun compromesso non sottoscrivendo accordi che non ci convincono, in ultimo quello sulla rappresentanza sindacale, ma che lo sostenga l’assessore ci pare vergognoso. Un sindacato, secondo noi, non è quello che firma le carte che l’azienda gli mette sotto il naso per ottenere riconoscimenti e distacchi, un sindacato organizza la lotta dei Lavoratori, porta avanti le loro istanze, sciopera, ed è quello che stiamo facendo da tre settimane, con un altissima adesione da parte dei dipendenti del reparto sosta. Il giorno successivo lo stesso assessore ha incontrato i sindacati confederali con i quali ha concordato un incontro per domani (oggi, ndr) venerdì 27 ottobre, giornata fra l’altro impegnativa e di lotta per Sgb che ha indetto lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati, a questo incontro ha invitato la Tper… Ma non era ‘turbativa d’asta?’ Ci risulta, inoltre, che abbia richiesto ad un sindacato di sottoscrivere gli accordi della sosta per poter sedere al tavolo… forse l’assessore dimentica il suo ruolo? E’ forse diventata responsabile delle relazioni sindacali di Tper? Vogliamo infine ricordare all’assessore Priolo che, a maggio di quest’anno, ha sottoscritto con noi un verbale di accordo relativo alla gara della sosta che, tra l’altro, recita: ‘L’amministrazione comunale si impegna a convocare un tavolo, possibilmente unitario, ogni qual volta si rendesse necessario; in ogni caso, ogni volta che il confronto aziendale dovesse interrompersi’. Siamo stanchi delle bugie dell’assessore, dell’arroganza dell’azienda, del tatticismo degli altri sindacati e a tutti quanti ribadiamo che Sgb non solo non se ne farà una ragione, ma continuerà a lottare e a rivendicare diritti e democrazia sindacale”.