Acabnews Bologna

Lavoratori Coopservice: “Sciopero a tempo indeterminato”

E l’Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@: “Da domani blocchi a singhiozzo e comunicazione permanente”. Appello Cub: “Personale e docenti si esprimano pubblicamente”.

01 Aprile 2014 - 17:32

Sciopero ad oltranza

I lavoratori, consapevoli di tutti i rischi che la loro scelta comporterà, hanno deciso di mantenere lo stato della mobilitazione, astenendosi a tempo indeterminato dal lavoro fino a che l’Università e Coopservice non risponderanno con soluzioni adeguate alle richieste fino ad ora poste sul tavolo.

Le uniche attività che veranno garantite per un senso di responsabilità nei confronti degli studenti saranno gli esami e gli OFA. In questo periodo non sono in calendario le lauree che comunque nel caso di mobilitazione in atto verrebbero anch’esse garantite.

La decisione viene presa oggi, dopo l’incontro con il professor Nicoletti, presentatosi in via Zamboni 38 con l’unico scopo di tutelare gli studenti (malgrado questi ultimi, in gran parte abbiano espresso piena solidarietà!) accusando, dall’altro lato, i lavoratori in sciopero di non aver accettato l’incontro con il Rettore. Con l’università si è discusso in più occasioni, a tavoli informali, ma anche in tavoli ufficiali compresi quelli della Prefettura.

Oggi Nicoletti, ieri il Rettore, hanno confermato l’assoluta mancanza di proposte concrete per risolvere la semplice richiesta avanzata: la certezza di un salario dignitoso per arrivare a fine mese.

Ora discuteremo il da farsi, nella speranza che chi fino ad oggi, Rettore e Ministro compresi, ha espresso la comprensione nei nostri confronti non si limiti a questo ma trovi le soluzioni praticabili con urgenza.

I lavoratori di Coopservice impegnati negli appalti di Alma Mater Università di Bologna

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Stato di agitazione permanente dei lavoratori CoopService dell’Unibo!

Secondo giorno di blocco di via Zamboni, secondo giorno di mobilitazione dei lavoratori CoopService in subappalto all’azienda-Unibo e di studenti e precari solidali contro lo sfruttamento e i contratti-vergogna.

Mentre aumenta la solidarietà del corpo universitario, tra studenti e docenti, i vertici di UniBo continuano a fingere di non poter risolvere questa situazione. Il prorettore Nicoletti addirittura si è espresso nei fatti più preoccupato sulla sorte di una lezione da rimandare che dei salari da fame di decine e decine di lavoratori.

Da parte dei manifestanti si è espressa invece la volontà di garantire i servizi essenziali rendendo comunque possibile lo svolgimento di appelli d’esame, dimostrando di essere più sensibili alle sorti degli studenti di quanto non lo siano Dionigi e la sua cricca, che li mortificano con continui attacchi al diritto allo studio.

Lavoratori, studenti e precari hanno deciso infine, dopo una breve conferenza stampa al Rettorato, di chiamare lo stato di agitazione permanente fino a quando la situazione non sarà sanata.

Da domani blocchi a singhiozzo si alterneranno ad una continua opera di comunicazione sulla vicenda che avrà un nuovo importante momento pubblico nell’assemblea di giovedì 3 aprile alle ore 18,30 in via Zamboni 36.

Fuori le Coop dall’università-azienda!

Mobilitazione a oltranza, fino alla vittoria!

Assemblea Student@-Lavorat@-Precar@

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Appello a docenti, personale tecnico amministrativo e chiunque si senta partecipe!

Una scelta drastica che ha bisogno di essere sostenuta con l’espressione di massima solidarietà fattiva e concreta

Ci impegnamo noi ad inviare la comunicazione di sintesi dei lavoratori coopservice che si sono riuniti in assemblea che, dopo le varie inizitive di questi giorni, oggi ha deciso, assumendosi il rischio di importanti ritorsioni da parte Coopservice di astenersi dal lavoro finchè non avranno risposte certe sul loro futuro.

Chiediamo ai docenti di esprimersi pubblicamente tramite lettere ai giornali, sollecitaizoni a politici conosciuti o iniziative di altro tipo per chiedere al Rettore di mettere fine a questa carneficina. E’ di massima urgenza!

I lavoratori di Palazzo Paleotti già sono ridotti ad un trattamento economico da fame.

I lavoratori delle portinerie, che molti di voi conoscono, rischiano di cadere nelle stesse condizioni a partire dal Luglio prossimo.

Malgrado il Rettore sia a conoscenza di queste problematiche già dal lontano ottobre 2013, in questi giorni sta dichiarando di esserne venuto a conoscenza solo dalla Stampa. Ha dichiarato di aver scritto al Ministro ma nessun altro atto concreto è a nostra conoscenza. Il Rettore continua a tacere.

Non possiamo permettere che l’università si faccia strumento di sfruttamento e dia esempio di inciviltà dentro e fuori l’ateneo più antico dell’Europa.

Serve che tutti i dipendenti, ma soprattutto i docenti che hanno più forza di tutti, reagiscano e, se non sono d’accordo, esprimano il loro dissenso!

Questi lavoratori sono disperati e la loro scelta di sciopero ad oltranza drammatica li espone a enormi rischi di ritorsioni, ma di fronte all’inerzia di chi potrebbe invece fare qualcosa… utilizzano, come un grido di disperazione l’unico strumento che hanno a disposione… la lotta!

D’altronde la loro lotta è prima di tutto per salvaguardare il loro stipendio e la loro dignità, ma è anche una lotta che se vinta, tutelerà altri lavoratori da simili truffaldini attacchi al diritto costituzionalmente garantito ad un salario dignitoso.

Cub