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L’Ateneo sanziona, ma l’avvocato difensore neanche può entrare

Ieri il Senato accademico si è riunito per decidere sulle misure disciplinari a carico di nove studenti: al loro legale è stato impedito l’ingresso. Libertà di studiare: “Scelta eminentemente politica”.

12 Dicembre 2018 - 11:33

Mentre il Senato accademico decide sulle misure disciplinari, all’avvocato degli studenti sotto accusa è perfino impedito di presenziare alla riunione. E’ successo ieri e le sanzioni in questione sono quelle per le quali l’Alma Mater ha avviato le procedure qualche settimana fa, a carico di nove studenti, finiti nel mirino dell’Università per aver partecipato ad un’occupazione del Senato accademico nel 2017. Ieri l’organo d’Ateneo si è riunito per decidere le sanzioni e gli attivisti della campagna Libertà di studiare, che aveva già preso posizione sulla vicenda insieme a Hobo e LabAgraria, si sono presentati in rettorato insieme al legale degli ‘imputati’. Studenti e studentesse sono accusati/e “di essersi opposti proprio all’utilizzo di questi provvedimenti, usati da qualche anno dal rettore. Vogliamo che l’avvocato e gli studenti in questione possano partecipare all’udienza di questo Tribunale/Senato che deciderà delle loro sorti”, è il messaggio pubblicato sulla pagina Libertà di studiare durante il presidio, dalla quale è stato anche segnalato che “come era prevedibile, il rettore ha chiamato Digos e polizia a presidiare il suo palazzo del potere”. Alla fine, hanno fatto sapere gli attivisti, “nonostante le ripetute richieste” all’avvocato è stato negato l’ingresso. “Ci è stato risposto che il regolamento non prevede il diritto della difesa dello studente e quindi l’avvocato non può salire”. Il legale, riferiscono ancora gli studenti, almeno ha avuto modo di parlarne con il suo omologo d’Ateneo, rivendicando che nella gerarchia delle fonti la Costituzione “è quella che vale di più e prevale su quello che c’è sotto, per cui questo principio si poteva mettere subito in atto. La violazione del regolamento non conta niente in confronto al diritto alla difesa”. Per gli studenti dietro c’è quindi una “scelta eminentemente politica” da parte dell’Alma mater. In ogni caso, gli attivisti hanno annunciato l’intenzione di fare ricorso al Tar.

Nel frattempo, il Corriere di Bologna riporta oggi che il Senato accademico ha stabilito la sospensione di due mesi per uno degli studenti coinvolti, di Hobo. Lo stesso giornale riferisce anche che un attivista dello stesso collettivo è stato denunciato (resistenza e lesioni a pubblico ufficiale) per la contestazione dello scorso contro l’ex ministro Marco Minniti.