Attualità

L’Aquila / Trentamila in corteo, invasa la zona rossa

Ripubblichiamo il report di Infoaut sulla manifestazione di ieri: «Imponente, colma di rabbia e indignazione»

21 Novembre 2010 - 15:05

(da Infoaut)

30mila persone hanno riempito e animato il corteo nazionale a L’Aquila questo pomeriggio. Una manifestazione imponente, grande nei numeri raccolti, colma di rabbia e indignazione. A oltre un anno dal distruttivo terromoto in Abruzzo i progetti per la ricostruzione sono fermi e/o insufficienti, eccedono solo la speculazione economica e mediatica. Poco serve oggi, per molte personalità politiche, farsi vedere in piazza per portare solidarietà: gli esponenti della sinistra timidamente hanno partecipato alla manifestazione, cercando di evitare sovraesposizioni per evitare contestazioni; dall’altra parte la destra ha pensato bene, con tutti i problemi di maggioranza che ha nel mantenere in piedi il governo Berlusconi, di rimanere a casa per non farsi seppellire dai fischi e dalle urla degli aquilani.

Grande il corteo di quest’oggi, aperto dalle donne de L’Aquila, con lo striscione “Macerie di democrazia”, nelll’oramai sfiducia più totale nei confronti di coloro che non si sono ancora stancati di fare discorsi gonfi di retorica umanitaria e aplomb politicante, di istituzioni che hanno voltato le spalle a chi si è permesso di chiedere una mano perchè in difficoltà, perchè buttato nella miseria da politiche immonde e distruttive sui territori. Tante realtà nazionali hanno voluto partecipare al corteo aquilano, tanti i pullman ed i treni organizzati, dalla Val Susa No Tav alla Terzigno che resiste.

Il corteo doveva andarsi a concludere con il comizio delle autorità in piazza Duomo, ma evidentemente ciò non è bastato ai cittadini e alle cittadine de L’Aquila, che hanno voluto andare a riprendersi il centro della città abruzzese, rompendo quella zona rossa che impedisce la libera circolazione e detta i tempi della speculazione… L’Aquila ha chiamato l’Italia: le risposte ci sono state, quella più forte è stata ancora una volta, come c’era da aspettarsi, come doveva essere, quella degli aquilani!