Attualità

L’agenda indipendente dei movimenti

Trecento all’assemblea nazionale a Roma, tappa del percorso nato dalle manifestazioni di ottobre. Si rinnova un lungo calendario di mobilitazione, chiamata generale nella capitale per il 12 aprile, contro l’Europa della finanza, della precarietà, del liberismo.

10 Febbraio 2014 - 10:37

La sfida è ambiziosa, il contesto ostile. Lo spazio istituzionale è occupato dall’infinito dibattito sulla legge elettorale. Non c’è modo di sapere con quale governo ci si dovrà scontrare nei prossimi mesi. Partitini e micropartitini della sinistra, dal canto loro, vanno in cerca dell’ennesima fallimentare riaggregrazione per agguantare qualche poltrona, stavolta a Strasburgo.

A questo triste panorama il movimento che ha preso le mosse dalle manifestazioni del 1819 ottobre e dalla tendopoli di Porta Pia vuole dare una risposta di reale autonomia, anche nel determinare i propri tempi e il proprio calendario. Si attendeva a Roma per inizio primavera un vertice Ue contro la disoccupazione giovanile, si apprende ora che il governo ha deciso di rimandarlo a dopo le elezioni europee e probabilmente a tenerlo a Rho, in una delle aree in allestimento per l‘Expo. Il vertice non ci sarà, la galassia di realtà da tutta Italia determinate a opporsi ad austerity, precarietà e liberismo scenderà in piazza nella capitale in ogni caso. La data scelta, e non dettata, è sabato 12 aprile.

A deciderlo la grande assemblea nazionale che si è tenuta ieri mattina alla Sapienza. Trecento le persone che affollavano l’aula Amaldi di Fisica, trentuno le realtà intervenute, tre ore e mezza di discussione pragmatica e costruttiva. Hanno partecipato le reti di lotta per la casa, sindacati di base, il forum nazionale per l’acqua pubblica, centri sociali, occupazioni, collettivi da tutta Italia: ovviamente i romani, i bolognesi impegnati nella lotta a fianco dei lavoratori della logistica e in quella contro il Cie, e poi realtà da Firenze, Pisa, Viareggio, Torino e Valsusa, Milano, Napoli, Caserta, Cassino, Palermo, Teramo, dalle Marche…

I punti di contatto sono molti, quelli di divergenza pochi e superabili, la volontà di continuare l’accumulo di potenza iniziato questo autunno è generale. Intervento dopo intevento, prende forma un calendario serrato, e alla fine le date sono molte di più di quelle già proposte a gennaio da Abitare nella Crisi. Ad elencarle tutte sarà un comunicato condiviso che verrà diffuso a breve. Le prime giornate da cerchiare in rosso sono note da un po’ e riguardano la lotta NoTav, che sta affrontando l’attacco feroce della macchina penale: il 22 giornata di azioni nei territori, il 15 marzo corteo a Roma. Per sabato prossimo 15 febbraio a Roma e per il primo marzo in diverse città sono invece in cantiere iniziative per la dignità dei migranti e contro i Cie.

La grande manifestazione del 12 aprile ancora deve prendere forma ma già si distinguono le tappe successive: dal primo maggio, che cade peraltro un anno esatto prima dell’inaugurazione di Expo 2015, alla data di luglio in cui, presumibilmente, avrò infine luogo il famigerato vertice europeo sulla disoccupazione giovanile.

Un applauso durante l’assemblea ha accolto la buona notizia, portata dagli antifascisti di Teramo, della scarcerazione di Davide Rosci, da ieri ai domiciliari. Condannato in appello per devastazione e saccheggio per gli scontri del 15 ottobre 2011, era in carcere da due anni.

Dopo tre ore abbondanti di discussione, è l’intervento di un attivista viareggino a fornire un’efficace sintesi: “La sinistra radicale ha perso, c’è solo l’autorganizzazione delle lotte a fare opposizione in questo paese, e lo ha mostrato il 19 ottobre”.