Acabnews Bologna

Làbas: ”In Bolognetti la città che si è
ribellata a uno sgombero vile”

Il collettivo: “L’amministrazione ha scelto strumenti vecchi e un nuovo spazio non era scontato. Il futuro? Il cambiamento non si celebra, si fa. E siamo solo all’inizio”.

12 Dicembre 2017 - 19:22

“È ufficiale: Làbas ha in vicolo Bolognetti una nuova casa. Il progetto che abbiamo presentato attraverso l’associazione ‘Nata Per Sciogliersi’ ha vinto il bando per la gestione degli spazi di questo luogo storico e così importante per la città”. Comincia così il comunicato diffuso dal collettivo dopo che il Comune, nel pomeriggio, ha annunciato che è stato aggiudicato al progetto “Back to Làbas” l’avviso pubblico per la gestione dell’ex sede del quartiere San Vitale. Continua Làbas: “Un nuovo spazio ci era dovuto? No, era dovuto ad un pezzo di città che si è ribellata ad uno sgombero vile, evitabile, incomprensibile a tutti coloro che credono che Bologna debba essere accogliente, attenta agli ultimi, creativa, costruita dalle migliori energie e non governata dalla logica del cemento e del manganello. Sono le migliori energie che in questi quattro mesi hanno sostenuto un progetto, un’ idea, un modello diverso di città di cui c’è bisogno e che non vedono l’ora di sprigionarsi ancora. Un nuovo spazio era scontato? No, non lo era affatto. Il percorso che ci ha portato dallo sgombero fino a qui è stata una sfida inedita e ha messo in gioco tutta la nostra comunità fino in fondo. Senza la resistenza allo sgombero dell’8 agosto, senza l’assemblea del 30 agosto partecipata da più di 1000 cittadini e cittadine, senza la grande manifestazione del 9 settembre e la straordinaria partecipazione a tutte le altre iniziative nulla sarebbe stato possibile. Abbiamo sfidato innanzitutto noi stessi, le nostre convinzioni, i nostri metodi, maturando la determinazione per voltare pagina e ripartire ma senza mai fermarci. Chi è stato incapace di sfidarsi davvero su un nuovo terreno che interpretasse i bisogni di questo pezzo di città è stata l’amministrazione comunale, che ha scelto di utilizzare strumenti vecchi in un contesto nuovo, che richiede scelte coraggiose e di discontinuità con il passato”.

E ora: “Cosa ci attendiamo dal futuro? Il cambiamento non si celebra, si fa. Di questo cambiamento siamo solo all’inizio: far vivere questo nuovo progetto, costruito con vecchi e nuovi compagni di strada spetta a tutte e tutti noi. Dobbiamo farlo con umiltà, coraggio e dando importanza ai luoghi ed alle relazioni perché tra il privato e il pubblico noi preferiamo sempre il bene comune e i processi collettivi”, scrive il collettivo: “Per questo Làbas sarà un cantiere aperto, vivo e percorribile da tutte quelle persone degne che vogliono affermare oggi la città del domani. Làbas oltre Làbas”.