Culture

La Cgil ammette: “rigurgiti sessisti” nei nostri cortei

La segreteria regionale del sindacato fa “mea culpa” rispondendo alla lettera di Clara che Zic ha pubblicato alcuni giorni fa. Il tema finisce sulla stampa mainstream. Uil: “Qualche cretino c’è sempre”.

22 Ottobre 2014 - 14:06

cgil3Ebbene sì. Ci sono “rigurgiti sessisti” che emergono dalle piazze della Cgil. Ad ammetterlo è lo stesso sindacato, rispondendo alla lettera di Clara che Zic.it ha pubblicato alcuni giorni fa. Una denuncia capace di scoperchiare un vaso di Pandora, visto che tra ieri e oggi la notizia è stata ripresa dalla stampa mainstream, anche a livello nazionale. Alla Cgil va dato atto, per una volta, di non aver tentato improbabili smentite: il “mea culpa” è messo nero su bianco. “La tua lettera fa male come fa male sentirsi dire che durante una manifestazione grande, difficile, riuscita della Cgil- scrive la segreteria regionale della Cgil- qualcuno non abbia avuto di meglio da fare che pensare al colore dei tuoi capelli o alla dimensione della tua gonna”.

Quelli denunciati da Clara sono “sì, sono atti sessisti, ingiusti ed iniqui. E non e’ solo dispiacere, ma anche rabbia il sentimento di chi ti scrive”, continua la risposta, perche’ la Cgil “e’ di tutti, uomini e donne, nessuno escluso” e “ognuno ha diritto di starci con la sua sensibilita’, con la sua identita’ e la sua dignita’. Il percorso verso la parita’ di genere non e’ privo di ostacoli e la tua lettera sta anche li’ a dimostrarlo”. Dunque, “non lasciare che l’errore di qualcuno getti un’ombra sulla tua voglia di vivere e di partecipare alla vita pubblica e a quella della Cgil. Accanto a chi ti ha apostrofato cosi’- conclude la segreteria- ci sono tanti uomini e tante donne che ti chiedono di esserci, di lottare insieme anche per superare questi rigurgiti sessisti”. Anche la Uil ammette che “il tema esiste”, ma minimizza: quella di cui parla Clara “è maleducazione, è una cultura sbagliata ma non è certo una prassi. Qualche cretino lo trovi sempre, ma questo non vuol dire che siamo tutti cretini”.