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La battaglia contro il People Mover diventa un film

Una produzione indipendente “di cui dobbiamo fare parte anche noi”, scrive il comitato anti-monorotaia, divulgando un appello per la ricerca di volontari e fondi. E intanto prosegue la vertenza del reparto sosta di Tper.

18 Ottobre 2017 - 12:26

“La battaglia del PeopleMover non è finita!”. E ora diventa anche un film. Lo annuncia il comitato No People Mover: “Con le stesse informazioni un Tribunale ha assolto mentre un altro (Corte dei Conti) ha condannato i protagonisti di questa triste faccenda. E i guai economici/organizzativi arriveranno con la messa in funzione e la cancellazione del Blq. Nel processo (20 mila pagine di fatti e udienze) sono emerse verità sconcertanti a tratti assurde e comiche. Questi fatti in maniera gradevole e virale faranno parte di un film girato da cineasti e produzioni indipendenti. E di questo film dobbiamo farne parte anche noi, come comparse. Per questo chiediamo la vostra partecipazione per la prima giornata di riprese (dovremo fare un corteo) sabato 28 ottobre di mattina al Tribunale. Servono almeno 40 persone. Ci sarà poi una seconda e conclusiva data ma con un numero di comparse molto minore. Stiamo anche raccogliendo i fondi necessari alla realizzazione del film, oltre al finanziamento che ci ha generosamente stanziato L’Altra Emilia-Romagna ed a quello che metterà a disposizione il comitato No People Mover. Fateci sapere al più presto le vostre disponibilità per il 28 ottobre e/o il vostro contributo, scrivendo a vannipancaldi@gmail.com con nome cognome e numero di telefono”.

Sempre parlando di mobilità, prosegue la lotta dei lavoratori della sosta di Tper. Spiega l’Usb che “in attesa dell’intervento promesso dall’assessora alla Mobilità del Comune nei confronti di Tper, continua lo sciopero” con una proclamazione intanto valida fino ad oggi: braccia incrociate un’ora la mattina e un’ora il pomeriggio. “I lavoratori sono intenzionati a resistere e non intendono cedere finchè l’atteggiamento di Tper non consentirà l’instaurazione di un clima più sereno, disteso e veramente costruttivo, cosa che oramai manca già da troppo tempo a causa di una classe dirigente sorda alle semplici e basilari esigenze dei lavoratori”. La mobilitazione prosegue “nella convinzione che sia necessario reagire con forza all’arroganza dei suoi dirigenti”, scrive l’Sgb: “Tper,  noncurante delle ripercussioni sul servizio e della determinazione dei suoi dipendenti, continua ad essere sorda alle richieste  di incontro inviate dalla nostra organizzazione sindacale, mostrando  chiaramente di non capire che,  solo affrontando la discussione con tutti i rappresentanti di lavoratori e disponendosi a discutere seriamente dei problemi del reparto, si potrebbe arrivare ad una sospensione dell’agitazione in corso”.