In ventisette, ritenuti vicini allo spazio “Fuoriluogo”, imputati per associazione a delinquere a fine di eversione. Lunedì presidio in contemporanea all’udienza e assemblea pubblica.
Lunedì inizia il processo “Outlaw”, che vede imputate 27 persone per associazione per delinquere finalizzata all’eversione dell’ordine democratico, aggravante tuttavia ritenuta non sussistente dal Tribunale delle Libertà chiamato a esprimerirsi sulle misure cautelari. Secondo l’ipotesi accusatoria, i 27 sarebbero stati frequentatori abituali dello Spazio di Documentazione Fuoriluogo, attivo per oltre quattro anni in via San Vitale 80 e posto sotto sequestro, facendone una base per organizzare una lunga serie di episodi di danneggiamento, esplosioni, e altri reati commessi durante manifestazioni di piazza.
A dare notizia dell’inizio del dibattimento, sottolineando la coincidenza con il 42/o anniversario della Strage di Piazza Fontana, è stato un comunicato diffuso dal blog femminista “Noi non siamo complici” e sottoscritto anche da gruppi di donne romani e milanesi. “Poco importa che quella data sia uno scherzo del destino o una coincidenza non casuale: rilevante è che, a distanza di quarant’anni, lo Stato capovolga la storia portando sul banco degli imputati compagne e compagni che si sono spesi generosamente nelle lotte contro lo sfruttamento, le nocività e i Cie-lager della democrazia.”
“Come compagne, femministe e lesbiche ci schieriamo apertamente dalla parte di Fuoriluogo – prosegue il testo – perché con queste compagne e questi compagni abbiamo condiviso un tratto di percorso nella lotta contro i Cie, nel pieno rispetto delle reciproche specificità e senza dover fronteggiare alcun tentativo di egemonia” e “perché per noi la vera associazione criminale è quella di chi devasta, saccheggia, militarizza e bombarda le vite e i territori in nome del profitto e degli interessi di pochi”. Parole dure anche per il settimanale L’Espresso, che ha pubblicato di recente intercettazioni di alcuni degli indagati: ” Con il pretesto di un’inchiesta sui “black bloc”, ha ritratto le/i Fuoriluogo come un gruppo di fanatici squadristi, razzisti e sessisti”
Le femministe danno appuntamento “al presidio indetto in piazza del Nettuno a Bologna a partire dalle ore 10.00” in solidarietà agli imputati, sei dei quali erano stati arrestati ad aprile e sono tornati in libertà (con obblighi o divieti di dimora) dopo la scadenza dei termini di custodia cautelare. L’iniziativa di piazza è stata promossa con un comunicato anonimo diffuso online, che indice anche un’assemblea pubblica “sull’attuale situazione repressiva ed il contesto sociale in cui è inserita”, sempre per lunedì 12, alle 17 al Circolo Iqbal Masih di via della Barca 24/3