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In via Gandusio sgomberato anche il presidio in strada

Dopo 28 giorni di protesta a seguito dello svuotamento dei palazzi Acer. Azione “intollerabile”, afferma l’associazione Pugno chiuso, che lancia un appuntamento per le 14 sotto le Due torri.

11 Agosto 2017 - 13:03

(foto repertorio Fb Pugno Chiuso)Ancora uno sgombero d’agosto a Bologna. Dopo il sequestro dei centri sociali Làbas e Crash, stamattina vigili e polizia si sono presentati in via Gandusio per rimuvere il presidio permanente allestito in strada dopo il maxi-sgombero delle case Acer. Racconta Pugno Chiuso: “Ci hanno appena sgomberato dalla strada dopo 28 giorni di presidio a seguito dello sgombero dai palazzi popolari di via Gandusio il 14 luglio 2017, siamo quindi costretti a spostarci come nomadi per la città. Tutto questo è intollerabile”. Come risposta, Pugno chiuso convoca un appuntamento per le 14 sotto le Due torri.

Pugno chiuso segnala in particolare la situazione di uno degli ex inquilini, che era in presidio in via Gandusio: “Un operaio che per anni è stato sfruttato dalle cooperative che avevano gli appalti per la logistica. Dopo aver lavorato per anni senza aver ricevuto il sussidio di disoccupazione e i contributi che gli spettavano dopo il licenziamento per motivi di salute. Ci usano e ci buttano via. Ora solo perché ha i documenti scaduti rischia di essere chiuso in un Cie!”.