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In piazza “per una scuola laica, plurale e antifascista” [audio+foto]

Partecipato presidio in piazza Nettuno: “Stop alle intimidazioni e alle ingerenze di integralisti cattolici e fascisti”. L’Sgb, intanto, fa il punto sugli scioperi che interesseranno il personale educativo e scolastico il 3 e il 14 luglio.

29 Giugno 2017 - 21:38

“Stop agli integralisti cattolici e ai fascisti” che tentano di paralizzare la scuola agitando lo spauracchio del “gender”, com’è successo (per citare il caso più recente) con le intimidazioni verificatesi a Poggetto. E’ il messaggio lanciato nella serata di oggi dal presidio che si è svolto in piazza Nettuno, ulteriore tappa del percorso di mobilitazione che già visto altre iniziative simili a San Pietro in Casale e davanti all’Ufficio scolastico provinciale. “Nelle scuole della nostra provincia sono successe ingerenze veramente intollerabili per noi insegnati della scuola pubblica statale che della libertà di insegnamento facciamo un vessillo e che dei valori quali uguaglianza, lotta alle discriminazione ed educazione alle differenze facciamo un baluardo imprescindibile”, ha spiegato una manifestante all’inizio del presidio. “Come insegnati abbiamo deciso di allargare il discorso, ecco perchè ci troviamo qui con associazioni diversissime ma tutte accomunate da un’idea di scuola e di una società aperta, laica, plurale e antifascista”, prosegue l’intervento. Dal microfono si è anche ricordato che l’iniziativa di oggi si colloca anche a due giorni dal Pride in programma per sabato e all’indomani di quanto accaduto ieri sera nel quartiere Santo Stefano, “una serata bruttissima per la città visti gli attacchi ingiustificati che ci sono stati a Làbas da parte delle forze dell’ordine”.

Questo l’elenco delle realtà che hanno aderito alla manifestazione: Anpi Pratello, Associazione Armonie, Associazione Il Progetto Alice, Associazione Primo Moroni – Nuova Casa del Popolo di Ponticelli “La Casona”, Centro Sociale Tpo, Cesp – Centro Studi Scuola Pubblica Bologna, CDS ‘70 – Centro di Documentazione della scuola degli anni ‘70, Cobas Scuola Bologna, Comitato Bolognese Scuola e Costituzione Bologna, Coordinamento Precari/ie Scuola Bologna, Falling Book associazione culturale, Gateway, Làbas, Mujeres Libres, Noi Restiamo Bologna, Non Una Di Meno Bologna, Studenti Medi Autorganizzati, Circolo Uaar Bologna (Unione Atei Agnostici e Razionalisti), Donne in nero – Bologna, Agedo Bologna “Flavia Madaschi”, L’altra San Pietro – Comune di San Pietro in Casale, Collettivo Exarchia, Vag61, Usb Scuola Bologna, Coalizione Civica Bologna, Indie Pride -Indipendenti contro l’omofobia, Mit – Movimento Identità Trans, Cassero Lgbt center, Gruppo Scuola Cassero.

> Un’insegnante spiega le ragioni del presidio:

 

> Le foto di Flavia Sistilli (l’articolo prosegue sotto):

29.06.2017_presidio scuola laica e antifascista

 

L’Sgb, intanto, fa il punto sugli scioperi che nei prossimi giorni interesseranno il personale educativo e scolastico: il sindacato di base per lunedì 3 luglio “ha indetto due scioperi che riguardano le insegnati e i collaboratori delle scuole dell’infanzia e le educatrici dei servizi sugli alunni disabili appaltati alle cooperative. Per il 14 luglio poi è previsto lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori degli asili nido. La natura di questi scioperi sta nel continuo taglio dei salari e dei diritti di chi ci lavora, passando dal contratto scuola a quello peggiorativo degli enti locali, alle esternalizzazioni alle cooperative sociali fino alle polisportive e alla qualità del servizio pubblico. La dignità delle diverse figure lavorative che siano insegnanti, educatori o tecnico amministrativi, sta nel riconoscimento del proprio lavoro che passa attraverso un trattamento uguale per tutte/i, stessi diritti, stessi salari. Rivendicare la dignità del proprio lavoro e denunciarne le politiche di aggressione da parte di politici e sindacati è la base propedeutica ad un servizio di qualità. L’estate diventa il momento in cui i trattamenti differenti vengono maggiormente a galla, c’è chi lavora fino a al 30 giugno, chi fino al 20 luglio chi non ha lavoro e resta senza stipendio (coop. Sociali), chi viene sfruttato dalle polisportive, etc, etc… Sgb con questi tre scioperi chiede che i diritti siano uguali per tutti, che l’amministrazione si faccia carico di un progetto pubblico vero e di qualità della scuola e dei servizi educativi, che non ci siano lavoratori di seria A, B, C e D. Queste sono le motivazioni che sono alla base dello sciopero e che sono state alla base delle contrattazioni fatte con una giunta sorda e distante dagli interessi dei lavoratori e dei cittadini. Per cercare di offuscare le proprie responsabilità, governanti e sindacalisti complici, cercano di fare passare lo sciopero del 3 luglio come uno sciopero principalmente ‘contro il lavoro al caldo’, solo perché queste lavoratrici ed Sgb con loro, hanno denunciato le condizioni ambientali proibitive in cui si dovrebbe svolgere il servizio ed il disinteresse dell’amministrazione. Chiunque infatti, dotato di buon senso, capisce che non si possono lasciare in questo periodo bambini e lavoratrici dentro ambienti senza un adeguato raffreddamento dei locali a svolgere attività didattiche e/o ludiche. Esattamente come in inverno senza riscaldamenti”.

Continua l’Sgb: “Ci permettiamo infine, con tutto il dovuto rispetto dovuto, di dire a Monsignor Zuppi che se ‘l’estate cattolica è frutto del coinvolgimento e dell’impegno di tutte le parrocchie’ questo non è affatto sufficiente a giustificare l’intenzione di finanziarla con soldi pubblici e che il volontariato spesso nasconde lavoro in nero, sia che avvenga nelle polisportive che nelle parrocchie e come tale per noi va combattuto”.

Con un ulteriore comunicato, ancora l’Sgb dà un aggiornamento su una delle trattative in corso spiegando che ieri “si è svolto il terzo incontro per tentare di raggiungere un accordo per la richiesta della Fis (ex cassa integrazione) con la Cooperativa Società Dolce, per tutte quelle lavoratrici e lavoratori dei servizi scolastici che in estate restano senza lavoro o con una diminuzione delle ore contrattuali. A conclusione di questo tentativo dobbiamo, purtroppo, registrare un comportamento da parte della cooperativa Società Dolce inaccettabile in quanto colpisce la dignità dei lavoratori di questo settore. In un primo momento la cooperativa voleva concordare che la stessa fosse sollevata per il periodo dei mesi estivi da ogni obbligo retributivo e contributivo nei confronti del Lavoratori con riferimento alla differenza tra le ore contrattuali e quelle effettivamente lavorate qualora l’Inps non autorizzasse la Fis. Tale proposta è stata ovviamente rigettata da SGB in quanto scaricava anche il rischio di impresa sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori. Al rifiuto da parte di Sgb di firmare un accordo capestro, è seguito un lungo silenzio della cooperativa che solo oggi 29 giugno (ieri, ndr) ci ha fatto sapere che intende richiedere la Fis solo dal 1 Agosto nella migliore delle ipotesi, lasciando così i lavoratori senza stipendio dal mese di giugno. Quello che sta succedendo non ha precedenti nella storia della cooperazione di questa città e rappresenta l’ennesima negazione di quel mutualismo tanto sbandierato dalla cooperazione sociale che viene rispolverato a mo’ di giustificazione solo quando si tratta di chiedere, sgravi fiscali, deroghe contrattuali e fette di mercato di pubblici servizi”.

L’Sgb rilancia così lo sciopero delle educatrici e degli educatori delle coop Dolce, Quadrifoglio, Pianeta Azzurro e Cadiai “per rivendicare la continuita’ lavorativa e contrattuale nei mesi estivi. Appuntamento ore 9,30 all’interno del parco della montagnola, davanti alle scuole dell’infanzia Betti Giaccaglia”. Ecco chi è che quel giorno protesterà: “Siamo lavoratori che affiancano e collaborano con insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, siamo un servizio pubblico per l’integrazione degli alunni disabili (legge 104) che viene esternalizzato in appalto alle cooperative sociali e che vale milioni di euro di soldi pubblici. Siamo lavoratori che tremano ogni tre anni per un possibile Cambio Appalto e clausole sociali sempre più volatili. Siamo lavoratori inquadrati con il contratto delle cooperative sociali, scaduto nel 2011 e che prevede una retribuzione oraria tra gli 8 e i 9 euro l’ora , ma sopratutto per una cattiva prassi delle cooperative, non siamo pagati quando la scuola chiude per festività e vacanze; siamo lavoratori, di fatto, a cottimo. Questa distorsione della realtà ormai accettata da molti lavoratori, contrattualizzati dalle cooperative, è tra le maggiori responsabili di una perenne precarietà che colpisce anche gli educatori con contratti a tempo indeterminato”.