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In piazza la solidarietà all’Asilo di Torino

Ieri sera presidio e corteo in zona universitaria e domani pranzo benefit a sostegno all’occupazione sgomberata la settimana scorsa nel capoluogo piemontese, dove si susseguono da giorni manifestazioni rabbiose e violente reazioni di polizia.

14 Febbraio 2019 - 11:47

Sono giorni molto tesi nella città della Mole. Tutto comincia giovedì 7 febbraio con lo sgombero dell’Asilo occupato, spazio sociale con una storia lunghissima, iniziata nel 1995 nel solco di un decennio abbondante di occupazioni punk e anarchiche e già passata per uno sgombero, nel 1998, il giorno dell’arresto di Edoardo Massari detto Baleno, Maria Soledad Rosas detta Sole (entrambi morti in carcere pochi mesi dopo) e Silvano Pelissero, accusati di essere autori di attentati contro i primi cantieri dell’alta velocità ferroviaria. Sono passati vent’anni ma le analogie sono molte: anche oggi ci sono di mezzo accuse pesantissime (associazione sovversiva), oggi come allora arresti e sgomberi innescano una rabbia diffusa e prolungata che si sfoga per le strade della metropoli.

Gli occupanti hanno resistito per 24 ore sul tetto, poi sabato 9 è stata la giornata di un corteo di oltre mille persone e  di una lunga battaglia contro la celere che impediva di avvicinarsi all’Asilo. Undici manifestanti sono stati fermati e trattenuti per giorni al carcere delle Vallette, fuori dal quale, lunedì scorso, si è radunato un nutrito presidio solidale, in concomitanza al quale un capannone dentro la struttura detentiva ha preso fuoco ed è crollato.

Ieri, infine, il gip ha disposto la scarcerazione e e l’obbligo di firma quotidiana per gli 11 fermati. Devastazione e saccheggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, lancio di ordigni esplosivi e blocco stradale in concorso i reati ipotizzati a vario titolo dai pm. Nel pomeriggio la polizia è intervenuta contro un presidio chiamato in opposizione alle politiche della sindaca Appendino, fermando una persona e arrivando a irrompere con scudi e manganelli su un tram per bloccare i manifestanti.

Nelle stesse ore, si è radunato un partecipato presidio solidale anche a Bologna, in piazza Verdi, per poi muoversi per  le strade della zona universitaria in un corteo che ha lasciato parecchie scritte sui muri dietro di sé.

A proposito di scritte, ne sono apparse alcune sulla caserma dei Carabinieri di via Bersaglieri (da “stupratori assassini” a “1000 nassyria”),  lì vicino in Strada Maggiore contro ateneo (tra cui un “Aula C revenge”), Eni e Cpr, in piazza Aldrovandi e via Petroni contro Salvini.

Per domani, sempre in piazza Verdi, è previso un pranzo di Eat the Rich benefit per chi a Torino è stato colpito da denunce e misure cautelari.