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Tant* in piazza con Atlantide, “alla conquista della fucsia primavera” [foto]

Partecipato corteo dal cassero di porta Santo Stefano a piazza Nettuno per attraversare il Bologna Pride. Contestato l’intervento dell’assessore comunale Lepore.

28 Giugno 2014 - 21:39

DSC03600Tantissime persone oggi in piazza al fianco di Atlantide, a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum dato dal Comune di Bologna per lasciare il cassero di porta Santo Stefano. I collettivi sotto sfratto avevano lanciato un appello per andare attraversare il Bologna Pride, che ha sfilato dal Cavaticcio a piazza Nettuno, dando appuntamento per un corteo alternativo con partenza proprio da porta Santo Stefano. La manifestazione, molto rumorosa e comunicativa, dietro lo striscione “A conquistare la fucsia primavera” ha percorso via Santo Stefano, via Farini e via Rizzoli fino a piazza Nettuno raggiungendo, così, la conclusione del corteo del Pride. Tra i cartelli e gli striscioni: “Occupare è sexy”, “Lesbiche, queer, trans gay, etero contro il fascismo”, “Chi difende il bambino queer senza Atlantide?”, “Basta col cattocomunismo, è l’ora del pornocomunismo”, “Il principe azzurro tienitelo te, il reddito dallo a me”, “Zero fasci, più fashion” e “No Tav, sì Trav”.

In piazza Nettuno è scattata la contestazione nei confronti dell’assessore comunale Matteo Lepore, intervenuto dal palco del Pride in rappresentanza dell’amministrazione: i manifestanti scesi in piazza con Atlantide, posizionatisi sulle scale di Salaborsa con striscioni e cartelli, hanno intonato le canzoni della “corale atlantidea” e fatto sentire il proprio dissenso nei confronti del Comune con cori, fischi e qualche “vergogna!”.

L’assessore, dal canto suo, ha continuato il proprio intervento assicurando che ad Atlantide sarà data la possibilità di avere uno spazio. Com’è noto, però, i collettivi hanno sempre ribadito che non intendono accettare soluzioni alternative: è il cassero di porta Santo Stefano la loro casa. Da segnalare, inoltre, che Lepore non ha mancato di invitare i manifestanti a togliere gli striscioni posizionati sul sacrario che in piazza Nettuno ricorda i caduti partigiani, per rispetto nei confronti della Resistenza: peccato, però, che Lepore rappresenti quella stessa amministrazione comunale che in più occasioni ha concesso sale pubbliche a movimenti neofascisti, senza muovere un dito per per la chiusura della sede di CasaPound. Gli striscioni, comunque, sono stati tolti quando i manifestanti hanno lasciato la piazza per muoversi nuovamente in corteo e tornare al cassero di porta Santo Stefano, dove per la serata è in programma il tradizionale “ristoro” musicale post Pride.

> Le foto della manifestazione:

http://www.flickr.com/photos/zicphoto/sets/72157645001474187/show