Acabnews Bologna

In mensa 20 centesimi di sconto? Autoriduzione per 250

Ripartita la mobilitazione per l’abbassamento dei prezzi: “Continueremo fino ad ottenere tre euro”. Tra gli studenti e non solo, intanto, monta il “no sociale” al referendum: nel mirino la campagna pro sì del Pd sui bus.

13 Ottobre 2016 - 12:33

mDopo che Ergo ha annunciato una riduzione del costo del pasto di appena 20 centesimi, è ripresa ieri la mobilitazione contro i prezzi della mensa universitaria di Piazza Puntoni, portata avanti dallo Sportello per il diritto allo studio Mo’ basta: “In 250 ci siamo autoridotti il pasto della mensa”, dopo che “gli ultimi mesi dello scorso anno sono stati vissuti intensamente, mesi di lotta contro questo pezzetto di caro-vita e caro-servizi. Circa 5.000 pasti autoridotti ed occupazioni del Rettorato per ottenere un abbassamento dei costi”. E rispetto alla riduzione del costo di un pasto da 6 a 5,80 euro, Mo’ basta ribadisce: “In 5 giorni ci offrono un caffè! Fosse uno scherzo avremmo comunque poco da ridere, visto che non siamo soliti prendere di buon gusto neanche l’ironia quando è il potere a sghignazzare. Peccato che è esattamente quanto sostengono! La loro sfacciata insolenza ed arroganza sbattuta sulla pelle di centinaia e centinaia di studenti e studentesse che nell’ultimo anno si sono autoridotti il costo di un pasto. A maggior ragione oggi ci siamo mossi in corteo verso la mensa, per confermare a gran voce che qui non siamo disposti, com’è naturale, ad accettare prese in giro. Rispediamo al mittente queste briciole (peraltro bugiarde). Siamo chiari sin da subito, come lo siamo sempre stati: non vogliamo briciole, tanto meno prese in giro. Continueremo ad autoridurci il costo del pasto fin tanto che 3 euro non basteranno. Due mondi di nuovo si scontrano: da una parte quello dell’imprenditoria degli speculatori, di chi si gonfia le tasche sulla testa dei molti, dall’altra quei molti, noi, indisposti ed ostili ai loro interessi. Da un parte i bisogni degli studenti, dall’altra chi ignora queste esigenze, anzi le fomenta. Ed in tutto ciò l’Università, che riconosce problemi e li lascia lì”.

hTra gli studenti e non solo, intanto, comincia a montare la mobilitazione per sostenere il “no sociale” al referendum costituzionale. Da diversi giorni a Bologna circolano autobus tappezzati sul retro con la propaganda del Pd a favore del sì al referendum: “Cara Italia, hai voglia di cambiare davvero? Basta un sì”. E proprio questi autobus sono finiti nel mirino di chi spinge per il no, visto che sul retro dei mezzi sono stati attaccati volantini contro il Governo che vanno a coprire proprio il “sì” al referendum: “Puoi continuare a barcamenarti tra piu’ lavori e non arrivare a fine mese per colpa del Jobs Act di Renzi e Poletti? Puoi continuare a sopravvivere con i voucher di Renzi? Meritiamo di più”, si legge nel volantino, che riporta un grande “no” di fianco all’immagine del premier. E’ il collettivo Hobo ad aver diffuso sui social network le foto dei bus “ritoccati”. Scrivono gli attivisti: “A Bologna c’è chi dice no! Contro il Pd e il governo Renzi, contro l’impoverimento delle nostre vite, costruiamo il no sociale, mandiamoli a casa! Pretendiamo e meritiamo di più!”.