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In corteo per il 2 agosto: “Strage fascista, strage di Stato” [video + foto]

Oggi il 40esimo anniversario dell’attentato in stazione. Commemorazione ufficiale in piazza Maggiore a causa delle restrizioni anti-Covid. C’è Casellati, che dice: “Chi azzarda interrogativi o verifica ipotesi non sia tacciato di depistaggio”. In centinaia raggiungono comunque piazza Medaglie d’oro. La matrice della bomba ricordata anche con uno striscione su A14-Tangenziale.

02 Agosto 2020 - 14:59

“2 agosto strage fascista strage di Stato”. Con questo striscione, come annunciato nei giorni scorsi, centinaia di persone stamattina hanno deciso di ricordare l’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 muovendosi in corteo da piazza del Nettuno a piazza delle Medaglie d’oro: un percorso che negli anni ha sempre accompagnato l’anniversario della strage ma che questa volta, proprio nel 40esimo anniversario, a livello istituzionale è stato negato con motivazioni legate alla pandemia di Covid-19. Il corteo è partito dal Nettuno mentre in piazza Maggiore si svolgeva la commemorazione ufficiale, secondo il programma modificato di quest’anno. I manifestanti (intonando cori come “Ora e sempre Resistenza” e “Siamo tutte/i antifasciste/i”) hanno quindi raggiunto piazza delle Medaglie d’oro, davanti alla stazione, dove già si erano ritrovate altre centinaia di persone: alle 10,25 (l’ora dello scoppio della bomba, che provocò 85 morti e 200 feriti) è stato osservato un minuto di silenzio, poi salutato con un applauso al pari dei tradizionali tre fischi di locomotore. Una presenza di piazza promossa “per non dimenticare, per chiedere verità, perché lo Stato apra i suoi archivi e permetta un accertamento giudiziario che da un punto di vista storico è ormai inoppugnabile”, si legge nel comunicato firmato da Assemblea anarchiche e anarchici imolesi, associazione Bianca Guidetti Serra, associazione Primo Moroni, circolo anarchico Camillo Berneri, coordinamento antifascista Murri, laboratorio Smaschieramenti, Noi Restiamo, Potere al popolo, Pratello r’esisite, Sindacato generale di base, sindacato Cobas lavoro privato, Xm24 e Cobas sanità.

Questa invece la segnalazione diffusa ieri da Vag61: “Da questa notte uno striscione ricorda a chi sta andando al mare che la strage di Bologna è una strage fascista ed è una strage di Stato, ricorda a chi percorre l’A14 e la tangenziale chi ha ucciso 85 persone il 2 agosto 1980″.

Ancora Vag61: “Di fronte ai tentativi sempre più infami di depistare e infangare la memoria delle vittime, è più che mai necessario ribadire che furono i neofascisti a mettere la bomba alla stazione, organizzati dalla P2 e coperti dai servizi segreti dello Stato italiano. La memoria è un ingranaggio collettivo”.

Per quanto riguarda le commemorazioni ufficiali, nella mattinata si sono succeduti tre momenti: prima nel cortile del Comune, poi in piazza Maggiore e alla fine l’apposizione di una targa in stazione per sancire la nuova denominazione “Bologna centrale – 2 agosto 1980”.

Presente la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati (esponente e co-fondatrice di Fi con Silvio Berlusconi, tesserato P2) che non ha perso l’occasione per tenere una porta aperte alle presunte teorie alternative sull’origine della strage: “Il pregiudizio è il maggiore nemico della verità”, perchè “non succeda che chiunque azzardi interrogativi o verifichi ipotesi possa essere tacciato di depistaggio”. Dopo 40 anni “si può solo chiedere scusa per non aver ancora portato le necessarie risposte”, ha detto Vito Crimi, viceministro degli Interni, in rappresentanza del Governo.

“Il variegato e agguerrito fronte che contesta le condanne dei capi dei Nar, Mambro e Fioravanti e di Luigi Ciavardini, dipingendoli come ingenui e sprovveduti spontaneisti, mira esclusivamente a sollevare polveroni fuorvianti, per coprire i giochi di malaffare e potere che sono il retroterra della strage di Bologna”, ha dichiarato il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi. Mentre procede l’inchiesta sui mandanti, “spuntano possibilità notevoli per la verità sulla Strage di Bologna e altri avvenimenti che sono accaduti prima e dopo”: elementi in grado di “cambiare la storia d’Italia”, ha affermato. La direttiva Renzi sulla desecretazione degli atti “si è rivelata un guscio vuoto”, ha aggiunto Bolognesi ricordando la non disponibilità dei Servizi a fornire tutte le carte: “Tutti i documenti dovevano essere versati. Tutti”. L’Associazione ha anche ribadito la necessità di dare attuazione alla legge sui risarcimenti: dalla sua approvazione “sono passati 16 anni, in molti sono venuti qui a promettere, ma la legge non è ancora completa. È una cosa meschina promettere e non mantenere”.

> Le foto del corteo e dello striscione su A14 e tangenziale:

2 agosto 2020: 40 anni dalla strage fascista alla stazione

> Il video della partenza del corteo:

> Il video degli applausi davanti alla stazione: