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Il rettore si presenta: “Non parlo con chi occupa”

Prime scintille tra il nuovo ‘magnifico’ e la contestazione studentesca. Intanto, dopo l’assemblea di ieri, presto altre tappe della mobilitazione anti-riforma Isee: nuovo blitz in rettorato e autoriduzioni in mensa e alla mostra dei Brueghel.

05 Novembre 2015 - 16:40

Ubertini (foto fb Studenti contro il nuovo Isee)Si è insediato da tre giorni ma già fa capire che musica intende suonare: “Io sono per il dialogo ma picchetti e occupazioni non lo sono”. Sono parole di oggi del nuovo rettore Francesco Ubertini, subentrato a Ivano Dionigi alla guida dell’Alma Mater

Il riferimento è ai blocchi attuati ieri dagli Studenti contro il nuovo Isee, che hanno presidiato gli ingressi di via Zamboni 32, 34 e 38 fino a circa mezzogiorno. Oggi tornano a prendere parola con un comunicato: “L’avevamo annunciato – si legge – se il Rettore non ci avesse concesso un’assemblea con blocco della didattica, avremmo provveduto noi. In una fase in cui il diritto allo studio viene sempre più dismesso, in un periodo in cui le università non concedono spazi e momenti in cui sia possibile per tutti gli studenti confrontarsi, pensiamo che la risposta debba venire dall’autorganizzazione e dalla mobilitazione degli studenti stessi, decisi a riprendersi ciò che gli viene tolto.Gli attacchi alle pratiche del blocco come un gesto troppo estremo in confronto alla negazione del diritto allo studio, ci sembrano infondati e un po’ egoistici. D’altronde, cosa volete che sia perdere un paio d’ore di lezione in confronto al perdere in toto la possibilità di accedere all’università? Il blocco non vuole dividere gli studenti, ma sensibilizzarli per unirli in un lotta che coinvolge tutti e tutte nell’ampia tematica del diritto allo studio.

“Non ci scordiamo nemmeno – prosegue il testo – le dichiarazioni di Costantino Marmo, presidente della scuola di Lettere e Beni culturali, che interviene e si affaccia ai suoi studenti solamente quando si tratta di attaccare le lotte sociali che essi praticano per i propri bisogni e le proprie necessità, ma sul diritto allo studio non si è mai espresso e non si è mai attivato per risolvere le problematiche legate ad esso. Il blocco ha prodotto un risultato che dovrebbe far tremare le controparti universitarie: oltre in 150, tra studenti e studentesse, si sono riuniti in un’assemblea studentesca che ha affrontato più non solo il problema del nuovo calcolo Isee, ma si è allargata all’affronto di nuove tematiche riguardanti la negazione del diritto allo studio tramite il caro-vita, il caro-affitto, il caro-cultura, il caro-mensa. Abbiamo visto come la pratica del blocco abbia saputo portare risultati concreti e di attivazione fra gli studenti e le studentesse, che hanno intravisto nella possibilità assembleare il momento da cui partire per individuare nuovi nemici, nuove controparti. Non si tratta più di sigle o realtà politiche già esistenti, ma di studenti che vogliono mettersi in gioco per riconquistare i loro diritti, legati al reddito e all’aumento dei costi”.

Ecco dunque le decisioni emerse dall’assemblea di ieri: la prossima settimana nuovo blitz in rettorato “per chiedere, ancora una volta, che venga concessa un’assemblea d’ateneo con blocco della didattica”, mentre martedì 10 la protesta si sposta “in mensa per autoridurci il prezzo del pasto completo, ancora troppo alto”. Mercoledì 18 gli studenti si presentaranno “davanti a Palazzo Albergati per ottenere una riduzione del biglietto di ingresso alla mostra dei Brueghel!”

Infine un suggerimento al nuovo Magnifico: “Se il Rettore sostiene che i fondi destinati al progetto Staveco non verranno utilizzati per la sua realizzazione, allora vogliamo che questi soldi (circa 110 milioni di euro) vengano investiti nel diritto allo studio”.