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Il rettore apre le porte al razzismo, ma “l’Università non si Lega!” [nuove foto]

Altre immagini della mobilitazione contro la presenza in Ateneo del segretario della Lega nord e i commenti sulla giornata di Hobo, Cua e Noi Restiamo.

05 Maggio 2016 - 22:38
Salvini dal rettore, contestazione e cariche a Ingegneria

 

“Per l’ennesima volta, questa mattina il fascio-leghista Salvini ha tentato di mettere piede nella nostra città. Come nelle altre occasioni, è stato duramente contestato e alla fine se ne è andato via solo con la scorta. Le decine di camionette e le centinaia di celerini mobilitati mostrano infatti, una volta di più, la completa assenza di legittimità sociale di Salvini. Oggi il fascio-leghista è stato ospite del rettore Ubertini, che dopo essersi già distinto per la militarizzazione dell’ateneo e le misure disciplinari contro gli studenti che hanno contestato Panebianco, ora arriva addirittura ad aprire le porte della nostra università a un leader razzista e xenofobo”. E’ il commento sulla giornata di oggi del collettivo Hobo, che rende anche noto un blitz in una libreria del centro per danneggiare le copie in vendita della biografia del leader leghista.

“Oggi per le strade del quartiere universitario di Salvini non si è vista nemmeno l’ombra”, scrive il Cua: “Ma andiamo con ordine. E’ di ieri la sconcertante notizia che il rettore Ubertini avrebbe invitato a un incontro, da tenersi dentro la facoltà di Ingegneria, la figura che sta ricomponendo l’intera destra italiana attorno al tema del primato nazionale, dell’esclusione e del razzismo. Uno dei principali responsabili della chiusura delle frontiere ai migranti, e delle conseguenti stragi nel Mediterraneo, sarebbe venuto in visita tra le mura dell’università di Bologna a esattamente un mese dalle elezioni amministrative. Alla faccia della coerenza! Non è passato molto tempo da quando Ubertini difendeva a spada tratta il prof. Panebianco, contestato da alcuni studenti per le sue posizioni esplicitamente militariste, millantando grandi valori come la neutralità dei saperi e l’inviolabilità degli spazi dell’ateneo da parte del discorso politico. Ma tant’è: a 30 giorni dalle elezioni una facoltà dell’ateneo di Bologna diventa la passerella elettorale di Salvini con il beneplacito del rettore e di tutta la dirigenza Unibo”. Se ora Ubertini “vuole salvare la faccia e dimostrare (almeno!) di essere in qualche modo legato ai valori antifascisti rimuova il ritratto di colui che fu rettore durante la Repubblica di Salò, il nazifascista Goffredo Coppola, che da troppo tempo campeggia indisturbato in Ateneo”.

Commenta infine la campagna Noi Restiamo: “Alla fine della giornata di contestazione al leader della Lega, arrivato in città per l’ennesimo appoggio elettorale alla Borgonzoni, si contano i feriti delle spropositate cariche della polizia e si iniziano a leggere le dichiarazioni di politici e istituzioni. Alcune tra le tante ci sembrano particolarmente indicative del clima che si respira a Bologna, ma così come in Italia in generale, in questi anni di morse mortali (per le classi popolari) tra un Matteo e l’altro. Si tratta innanzitutto del commento di Salvini sullo sgombero della case occupate Mandela di due giorni fa e sul ruolo della Curia nelle trattative portate avanti da Asia-Usb: ‘La chiesa si occupa di anime quindi non mi permetto di giudicare, gli amministratori pubblici si occupano di cose terrene, la proprietà privata è un diritto’, concetto che ben mette in mostra come nell’epoca del neoliberismo l’unico diritto fondamentale (e quindi non trattabile o revocabile) sia appunto la proprietà privata. E ci dispiace se non hai una casa, se non hai un lavoro, se non hai possibilità di istruirti o di curarti… ma quei diritti erano revocabili, perché erano stati determinati e conquistati da decenni di lotte politiche e sociali, con altri rapporti di forza tra le classi”.