Attualità

“Il Patto per la scuola continua ad aggirare il problema del precariato”

Coordinamento precari/ie di Bologna e Modena attacca il Governo sul decreto sostegni-bis, che interviene in materia scolastica: “Draghi e Bianchi non sanno contare, oppure mentono sapendo di mentire, quando promettono il regolare avvio dell’anno scolastico con tutti i docenti in cattedra”.

28 Maggio 2021 - 14:14

Il Coordinamento precari/ie della scuola di Bologna e Modena prende parola sugli interventi del Governo in materia scolastica, diffondendo un comunicato dal titolo: “Due conti in vista del prossimo anno scolastico, ovvero come Bianchi sta continuando ad aggirare il problema del precariato a scuola”. Si legge nel testo scritto dalle e dagli insegnanti precari: “Il primo punto del Patto per la scuola, appena firmato dal Ministro Bianchi e da Cgil, Cisl e Uil rappresenta un condensato di buone intenzioni. Si parte sì con l’impegno a ‘garantire nuove procedure di reclutamento finalizzate ad assicurare la presenza di ogni figura professionale prevista dall’organico il primo settembre di ogni anno’, ma quando si tratta di spiegare come realizzare questo obiettivo, sacrosanto ma decisamente ambizioso, il documento parla genericamente di un impegno da realizzarlo ‘anche attraverso una procedura urgente e transitoria di reclutamento a tempo indeterminato’. Il decreto sostegni-bis ci permette di andare alla sostanza oltre le intenzioni e di trarre una prima conclusione: evidentemente o Draghi e Bianchi non sanno contare, oppure mentono sapendo di mentire, quando promettono il regolare avvio dell’anno scolastico con tutti i docenti in cattedra”.

Spiegano precarie e precari della scuola: “Secondo i dati resi noti da Flc Cgil, sindacato firmatario, per settembre 2021 saranno disponibili 107.424 cattedre vacanti e almeno 91.742 cattedre disponibili con contratti temporanei fino al 30 giugno. Su questi ultimi posti, a meno che il Mef non li trasformi in organico di diritto, non sono possibili assunzioni a tempo indeterminato, perché si ritiene che siano posti necessari solo in via provvisoria. Nell’organico di fatto pesa un gran numero di posti di sostegno in deroga, che equivale ad altrettanti supplenti, che cambiano di anno in anno, a cui viene affidato spesso senza alcuna formazione il delicato compito di garantire l’inclusione di studenti e studentesse disabili. I numeri non tengono conto inoltre dei 25.000 posti dell’organico Covid previsti per l’a.s. 2020/2021, anch’essi coperti da supplenti, che sembra non verranno riconfermati il prossimo anno. Secondo il decreto sostegni-bis entro settembre si dovrebbe provvedere ad assumere 49.000 docenti da concorso straordinario e graduatorie di merito, 18.500 insegnanti abilitati e specializzati precari, presenti in I fascia Gps e 3.000 frutto di un concorso ordinario rapido in discipline Stem per la scuola secondaria, per un totale di 70.500 assunzioni a settembre 2021”.

“Da questi semplici dati – continuano le e gli insegnanti precarie/i – possiamo trarre una serie di considerazioni. 1. Le assunzioni previste da Bianchi non basteranno a coprire tutti i posti previsti dall’attuale organico di diritto. 2. Sull’organico di fatto bisognerà continuare a nominare dei docenti supplenti, e tanti (più dei neoassunti a tempo indeterminato)! 3. Le assunzioni ricondotte al concorso straordinario sono in realtà un numero ipotizzato, in quanto ancora non sono stati pubblicati tutti i risultati e per quanto riguarda quelli già resi noti, spesso il numero dei vincitori è inferiore rispetto a quello dei posti messi a bando. 4. Le assunzioni che dovremo alla volontà politica del governo Draghi totalizzano la misera somma di 21.500. 5. Tra questi, figura la cifra di 3.000 docenti di discipline scientifiche assunti con la tanto decantata procedura rapida e semplificata (ovvero l’ennesimo quiz nozionistico a crocette): cifra semplicemente irrisoria che non è necessario commentare! Inoltre ci chiediamo il perché di questa priorità data alle discipline scientifiche, quando le cattedre vacanti riguardano moltissime altre classi di concorso. 6. Gli altri 18.500 saranno assunti dalle graduatorie Gps di prima fascia, che includono docenti già abilitati oppure specializzati su sostegno, che dovranno in più far valere 3 anni di servizio. Ma gli aspiranti in prima fascia sono pochissimi, e ancora meno verranno assunti da Bianchi perché: a. molti degli abilitati e specializzati sono già stati assunti dai vari concorsi a loro riservati (2016, 2018); b. alcuni sono già di ruolo su altre classi di concorso, ma conservano l’iscrizione in GPS prima fascia; c. tanti hanno partecipato al concorso straordinario e quindi potrebbero essere comunque assunti mediante quella procedura; d. infine, alcuni specializzati su sostegno negli ultimi due TFA non hanno ancora maturato i 3 anni di servizio e resterebbero fuori da questa procedura, nonostante la loro professionalità sarebbe invece utilissima. 7. Nelle GPS di seconda fascia sono iscritti tantissimi docenti che hanno raggiunto 3 anni di servizio o anche più senza mai avere avuto la possibilità di abilitarsi, docenti che da anni e anche nella difficile fase della pandemia hanno garantito il buon funzionamento delle scuole. Docenti che, è bene sottolinearlo, continueranno a essere in cattedra anche il prossimo anno, proprio su quell’organico di fatto che resta coperto dal precariato, con stessi compiti e stesse responsabilità dei colleghi di ruolo, ma con meno diritti. In definitiva, quindi, non ci sembra che le misure previste dal governo Draghi rappresentino una svolta verso la soluzione del problema del precariato. Nonostante le belle parole del Patto sulla scuola, mancano i fatti! Bisognava trasformare l’organico di fatto in organico di diritto per poi garantire una procedura straordinaria di assunzione per chiunque avesse 3 anni di servizio, con selezione finale al termine dell’anno di prova, fino a coprire realmente tutte le cattedre vuote.