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“Il Daspo? Per il sindaco-sceriffo”

Striscione firmato Tpo e Làbas in piazza Nettuno e sulle impalcature della Sala Borsa, ieri sera, durante un presidio convocato dopo i provvedimenti di allontanamento per i senzatetto di viale Masini: “Merola criminalizza i più poveri”.

30 Novembre 2017 - 12:22

“No Minniti-Orlando, no Daspo, no sindaco-sceriffo”. E’ lo striscione esposto ieri sera in piazza Maggiore, sia sotto l’albero natalizio che sulle impalcature montate per la ristrutturazione della facciata della Sala Borsa, dal Tpo e da Làbas. L’occasione è stata una manifestazione organizzata dopo i Daspo urbani con cui il Comune ha colpito un gruppo di senzatetto in viale Masini, promossa da piazza Grande con l’adesione di diverse associazioni. “Contro il Daspo urbano, dispositivo della legge Minniti-Orlando che discrimina, esclude, marginalizza, che fa leva sulle più terribili retoriche securitarie, che alimenta odio e razzismo, che intraprende una vera e propria guerra contro i poveri”, hanno scritto Tpo e Làbas: “Invece di fornire risposte concrete alla dilagante povertà, invece di combattere l’esclusione sociale (attraverso efficaci politiche sul welfare, sulla casa, sul lavoro), invece di implementare e rendere efficace il ‘piano freddo’, il ‘sindaco-sceriffo’ Merola a Bologna applica il Daspo urbano, il suo ‘Daspo progressista’, esplicitando molto bene da che parte decide di schierarsi: quella parte che in nome del ‘decoro urbano’ criminalizza e punisce i più poveri, che governa con politiche securitarie, che cancella diritti e libertà, che chiude spazi di democrazia. A Merola diciamo che a Bologna il Daspo urbano di Minniti non vogliamo vederlo applicare né ora né mai, e chiediamo che ritiri le misure distribuite qualche giorno fa nei confronti di senzatetto e che smetta di applicarle. Ci batteremo sempre per una città più accogliente, aperta, solidale, con più diritti per tutt@. E per questo domani invitiamo tutt@ all’assemblea pubblica verso la manifestazione nazionale del 16 dicembre a Roma, per organizzare la partecipazione da Bologna e per costruire iniziative nella nostra città”.

Da notare la faccia tosta del sindaco Merola che nella giornata di ieri, prima del presidio, è arrivato a dire di condividere il senso dell’iniziativa, pur trattandosi di una manifestazione nata dalla critica per un provvedimento dal Comune stesso adottato e difeso. “Io purtroppo non posso andare- ha detto Merola- però condivido il senso della loro iniziativa. Avere una città disponibile e generosa è un vantaggio, anche per chi pensa solo al proprio stretto interesse personale”. Subito dopo, il sindaco ha firmato anche l’ennesimo attacco verso la stampa, mostrandosi parecchio irritato con un giornalista di “Repubblica” per un articolo che a suo dire si iniziava definendo Bologna “città dei Daspo” (e non è neanche così, perchè l’incipit era “Nella città che ha deciso di applicare il Daspo urbano contro i senzatetto…”): a detta di Merola, un concetto “offensivo, falso, falso e non all’altezza di un giornale di informazione”.