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Il Comune non cercherà case per gli studenti

Gieri adduce risorse carenti e esclude interventi diretti per sanare l’emergenza. Associazioni di categoria e società di consulenza stimano 5000 appartamenti destinati al turismo e migliaia di posti letto mancanti per i fuorisede.

19 Ottobre 2018 - 16:00

“Non è sostenibile al momento pensare anche a reperire alloggi per gli studenti”. Lo ha detto  in commissione l’assessora Virginia Gieri, ammettendo che Palazzo d’Accursio già fatica a far fronte alla “pressione” dei 4700 nuclei familiari sotto la soglia di povertà che compongono l’ultima graduatoria erp e dei circa 2000 richiedenti il contributo del fondo per l’affitto, per il quale è venuto meno il finanziamento regionale, dirottato sul reddito di inclusione.

Eppure l’emergenza che affrontano i 35.000 iscritti fuorisede all’Alma Mater è sotto gli occhi di tutti, come è evidente la correlazione al boom degli affitti brevi: 5000 appartamenti destinati al turismo, 4000 annunci solo sulla piattaforma Airbnb. Sono dati delle associazioni di categoria, esposti nella medesima commissione in cui è intervenuta Gieri.

Perfino Nomisma, che non è un collettivo universitario ma la società di consulenza della grande finanza, ha invocato l’intervento pubblico per affrontare quel che può diventare un “problema enorme” per le sorti di ateneo e città, stimando che per compensare lo spostamento dell’offerta dall’affitto tradizionale a quello turistico sia necessario rendere disponibili migliaia di posti letto in più,

Invece la Regione taglia i finanziamenti, il Comune piange miseria, Ergo lascia fuori 200 idonei dagli studentati, l’Università mette in campo qualche intervento ma con grande lentezza  e in misura ampiamente insufficiente. Mentre gli studenti, man mano, vanno decidendo di iscriversi ad atenei magari meno prestigiosi ma ospitati da città più accoglienti.