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Il Comune dà lo sfratto ad Atlantide

Palazzo d’Accursio accusa: “disturbo alla quiete pubblica”, e mette a bando il cassero di S.Stefano. La replica da Atlantide: “Mai verbali o multe, non crediamo di essere un problema nel quartiere”

30 Marzo 2011 - 21:13

“Le associazioni assegnatarie hanno fruito dell’immobile in modo difforme dai contenuti della convenzione”, si legge su una delibera pubblicata sul web dal Comune,e  “le attivita’ svolte hanno arrecato in varie occasioni disturbo alla quiete pubblica in orari notturni.” Così Palazzo d’Accursio decide di non rinnovare la convenzione per ilcassero sud di Porta Santo Stefano ai collettivi che lo animano da oltre un decennio, e intima la restituzione dello stabile, che è stato messo a bando. Dopo anni di occupazione, la convenzione, scaduta a fine febbraio, era stata firmata nel 2007.

Renato di Atlantide, contattato da Zeroincondotta, rifiuta l’accusa che lo spazio rappresenti una questione di ordine pubblico: “non abbiamo avuto nessun verbale, nessuna multa, non sappiamo di petizioni o altro, non crediamo di essere un problema da  punto di vista.”

“Abbiamo chiesto un incontro formale con il subcommissario Piantedosi – ha aggiunto – per conoscere i termini della questione, finora non siamo stati minimamente sentiti.”

Un nuovo bando, dunque, che sembra voler escludere a priori i collettivi che da tempo vivono nel cassero, attivi in particolare nel movimento lesbo-gay-bisex-trans-queer. Si delinea uno spazio “totalmente diverso da noi”, spiega Renato. Si parla infatti, nell’atto di Palazzo d’Accursio, di “nuovo pubblico” e di favorire “il turismo culturale”, di  progetti di “sensibilizzazione per la tutela e la salvaguardia del verde, di educazione e informazione ambientale”.