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Il “bilancio sociale” di Làbas dopo quattro mesi in vicolo Bolognetti

Il collettivo dà conto di quanto realizzato finora: “In 120 giorni organizzate 108 iniziative pubbliche, ogni settimana migliaia di persone partecipano alle attività autogestite”. E da CampiAperti: una “auto-autorizzazione” per il mercato.

30 Maggio 2018 - 12:56

“Centoventi giorni di Làbas nella città contesa”. Si intitola così il comunicato che Làbas diffonde insieme ad un “bilancio sociale” che dà conto delle iniziative e delle attività svolte finora in vicolo Bolognetti [file]. Scrivono gli attivisti: “A quattro mesi dalla firma della convenzione per la gestione degli spazi di vicolo Bolognetti, abbiamo pensato di offrire alla città un bilancio sociale delle nostre attività. Una sorta di social accountability, dal basso, nella società e per la società che attraversa ogni giorno Làbas o che ci segue da lontano. È uno strumento certamente parziale, che non può fotografare la complessità di un soggetto sempre in movimento e in continua trasformazione come Làbas. Tuttavia, può essere utile a capire l’impatto della nostra esperienza sul territorio, in un contesto di crisi della politica, delle istituzioni e del partito che governa Bologna. Abbiamo organizzato 108 tra iniziative pubbliche e attività in 120 giorni, abbiamo collaborato con molte associazioni, gli istituti scolastici e licei adiacenti (l’associazione Nps, su richiesta dell’Ic16, ha anche firmato e sostenuto l’Istituto nella partecipazione in due bandi) e realtà del territorio, ospitato decine di artisti e offerto servizi a centinaia di persone. In tutto questo tempo, l’amministrazione comunale che ha voluto sfidarci sul terreno della sperimentazione di una nuova modalità di gestione degli spazi pubblici non è stata nemmeno in grado di mantenere i propri impegni nei confronti delle attività previste dal progetto attraverso il quale ci siamo aggiudicati il bando. Se fosse stato per il Comune insomma, avremmo passato quattro mesi a Vicolo Bolognetti a non far nulla. Ma come è noto, non è andata così. Ogni settimana migliaia di persone partecipano alle attività autogestite organizzate a Vicolo Bolognetti dimostrando ancora una volta che il motore del cambiamento sta nella società, nelle lotte, nella democrazia praticata e sperimentata dal basso. Non a caso, nei prossimi giorni ripartirà a pieno regime il mercato dell’associazione CampiAperti e stiamo lavorando all’avvio di nuovi e importanti progetti”.

Il mercato finora è stato frenato dalla mancanza di alcune autorizzazioni, ma ora si è deciso di procedere comunque. Spiega CampiAperti: “Dopo oltre sei mesi di inutili trattative col Comune che, o non risponde, o risponde a casaccio, abbiamo deciso di restituire il potere a chi, il potere, a norma della costituzione, lo detiene: i cittadini. Così, dai prossimi giorni, presso i nostri mercati, potrete trovare i moduli per apporre la firma sulla auto-autorizzazione che dà il via al mercato di vicolo Bolognetti. Venite numerosi ad esercitare il vostro diritto-dovere di decidere!”. L’obiettivo del documento, che in versione integrale è leggibile sul sito CampiAperti.org, è fungere da “auto-autorizzazione all’associazione campiAperti a rispettare la terra, la dignità del lavoro contadino, la qualità del cibo e dell’ambiente e a sostenere la socialità e le relazioni basate sul rispetto reciproco attraverso l’avvio del mercato biologico contadino in vicolo Bolognetti 2”.