Acabnews Bologna

”Il 2 agosto 1980 c’erano 20, 30
persone coinvolte nell’attentato”

“Non bastava poggiare lì una bomba e andare via”. Lo sostengono i familiari delle vittime, invitando chiunque abbia foto e video inediti di quel giorno a renderle disponibili per consentire nuove identificazioni. Domattina commemorazione e corteo.

01 Agosto 2019 - 16:30

Orologio piazza Medaglie d'Oro - © Michele LapiniDomani è il trentanovesimo anniversario della strage fascista che fece 85 vittime in piazza Medaglie d’Oro. Il programma ricalca quello degli anni precedenti: intorno alle 8 di mattina la commemorazione in Consiglio comunale, a cui prenderanno parte la vicepresidente della Camera Maria Elena Spadoni e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Poi alle 9.15 la partenza del corteo da piazza del Nettuno alla Stazione, dove tre fischi di locomotiva daranno il via alle 10:25 precise al minuto di silenzio per le vittime e dove sara montato il palco da cui interverranno il presidente dell’associazione dei familiari Paolo Bolognesi e il sindaco Virginio Merola.

Oltre ai parenti, alle rappresentanze di istituzioni e enti locali e a molti singoli cittadini, ci sarà come annunciato uno spezzone del Nodo sociale antifascista che declinerà la partecipazione soprattutto nel segno della protesta contro il razzismo istituzionale che fa morire i migranti nel Mediterraneo, e uno del Sindacato generale di base, dietro lo striscione “Antifascisti sempre, dentro e fuori i luoghi di lavoro”, che si rifà alla mobilitazione portata avanti per sostenere la delegata del Comune di Casalecchio, Giusi, finita al centro di un procedimento disciplinare per aver urlato ai poliziotti durante una manifestazione contro Forza Nuova: “Il 2 agosto sfileremo testimoniando la natura di una strage che possiamo definire di Stato- scrive Sgb – e la nostra totale avversione ad ogni forma, vecchia e nuova, di fascismo”.

L’anniversario cade quest’anno mentre si sta svolgendo il processo a Gilberto Cavallini, ex militante dei neofascisti Nuclei armati rivoluzionari (Nar) presunto quarto uomo della strage, e mentre è ancora aperta la nuova inchiesta della Procura sui mandanti, mai svelati, dell’attentato. “A Bologna molto probabilmente c’erano non solo quelle tre o quattro persone che sono state individuate, ma sicuramente ce n’erano altre. Stimiamo, grosso modo, dalle 20 alle 30 persone – ha detto negli scorsi giorni Bolognesi – per fare una cosa del genere non è’ il singolo o non sono due persone” ad agire. “Sono ipotesi”, precisa Bolognesi, ma questo è un dato che emerge anche da “altri attentati fatti in giro per altre cose: c’erano tutta una serie di persone che facevano, non bastava poggiare lì una bomba e andare via, ma c’era chi controllava che tutto andasse bene, chi controllava dopo com’era andata a finire… Se seguite con molta attenzione il processo Cavallini, ecco che immediatamente da lì si capisce che doveva essere un gruppo”. Anche per questo, i familiari hanno fatto appello a chiunque abbia foto e filmati realizzati il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna perché li faccia arrivare all’associazione o agli inquirenti, di modo da poter individuare chi fosse presente immediatamente dopo l’esplosione. Bolognesi è tornato anche sulla cossiddetta pista palestinese, fugacemente tornata in auge nei giorni scorsi: “È la solita cosa, è già stata archiviata e sepolta da documentazioni varie”, ma “se tra la gente che tira fuori queste storie ci sono dei pubblici ufficiali, a questo punto faremo in modo di andare fino in fondo anche con il reato di depistaggio”.