Acabnews Bologna

Il cuore di Xm24 batte dappertutto [foto+audio]

La lunga giornata dell’autogestione inizia con una villa abbandonata, sequestrata alle mafie, riaperta simbolicamente. Nel pomeriggio critical-mass in tour tra le occupazioni sgomberate e poi abbandonate. E poi sport popolare, presidi, banchetti in tutta la città.

04 Marzo 2017 - 19:28

Era stata annunciata come “Una giornata diffusa di iniziative, in ogni luogo e in ogni modo” ed è così che in ogni angolo di Bologna in tanti e tante si sono dati appuntamento in solidarietà all’Xm24 contro la minaccia di sgombero. “A fronte di un progetto politico con cui l’amministrazione sta mettendo le mani sulla città e contro una ormai palese idea-modello di città e la desertificazione sociale che ne deriverebbe, vogliamo segnare la rotta verso un immaginario collettivo diverso: costruire insieme un’alternativa a questo deserto, partendo da quelle che sono le nostre pratiche di autogestione. 4 Marzo: la giornata è comune, il luogo è ovunque” è l’appello lanciato dietro lo slogan: “Xm24 non si tocca-L’altra città esiste-Autogestione Resistenza”.

In mattinata Tpo e Labàs hanno simbolicamente riaperto le porte di villa La Celestina, una palazzina abbandonata da anni in viale Aldini 84. Così i due collettivi in un comunicato diffuso: “Lo abbiamo fatto nella giornata in difesa di Xm24 e di tutte le realtà autogestione sotto attacco, come Làbas. Questo grandissimo e decadente immobile è stato sequestrato a Giovanni Costa, accusato di aver ripulito i proventi di attività mafiose e condannato a 12 anni per riciclaggio di denaro. Il mancato riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie è un tema cruciale”. E sono stati gli stessi che calando dal tetto dell’immobile in disuso uno striscione in tema con la giornata hanno aggiunto: “per noi questo luogo è l’esempio di un’altra città possibile, anzi, osiamo dire di un’altra città che già esiste e quotidianamente si prende cura di sé, promuovendo sostenibilità, partecipazione e accoglienza: quel disegno di città oggi rintracciabile nelle tantissime iniziative disseminate dentro e fuori le mura, che afferma il valore politico, sociale e culturale dell’autogestione e si impegna nel sostegno alle realtà che la promuovono. Bologna non avrebbe forse bisogno che la stessa energia e le stesse risorse con cui si progetta di chiudere gli spazi sociali vengano utilizzate invece per disegnare una città sostenibile e alla portata di tutti?”.

Nel mentre intorno ad ora di pranzo una biciclettata è partita da via Fioravanti per attraversare la città. Sventolando le bandiere “I love Xm24” i ciclisti hanno percorso le strade della Bolognina, dai palazzi abbandonati della Trilogia Navile (da uno dei quali è stato appeso un enorme striscione “Autogestione-Resistenza”), alle diverse occupazioni sgomberate negli ultimi anni, abitative e non, fino a raggiungere il quartiere San Donato. Da lì in sella sui viali fino a porta Santo Stefano dove fino allo scorso anno trovava sede l’Atlandide occupato. Un percorso fatto a tappe che ha sostato davanti le sedi delle occupazioni ormai sgomberate di Bologna come l’ex convento Santa Marta e l’ex Telecom, ma anche l’Aula C di Scienze politiche. Davanti la biblioteca di via Zambini 36 i solidali hanno così urlato: “La lotta continuerà finché il 36 non verrà riaperto. 36 libero!”.

> L’audio raccolto dal nostro inviato mentre la biciclettata faceva tappa davanti all’ex Telecom sgomberata nel 2015 (l’articolo prosegue sotto):

 

Ma sono state moltissime le manifestazioni di sostegno di oggi a Xm24. Già in nottata sono apparsi i primi striscioni e bandiere, la cui grafica è stata addirittura proiettata sulla parete di un palazzo dalle parti di via Zago. La mattinata ha trovato tempestati di drappi soprattutto la Bolognina e il Pratello, dove come questo giornale ha documentato alcune ore fa sono subito intervenuti Vigili del fuoco e Municipale. Piazza dell’Unità, presidiata anche da un banchetto dei “No passante di mezzo” e dallo sportello anti sfratto di Social Log, che offriva i dolci preparati dagli inquilini resistenti, già di buon ora ha accolto i cultori dello sport popolare, con match e allenamenti delle discipline più varie. Mentre gli amanti dello Yoga lo hanno praticato insieme itinerando per le vie della città, sempre accompagnati dal drappo “I love Xm24”, arrivando fino alla piazza coperta della Salaborsa.

Duecento cittadini hanno simbolicamente abbracciato la Biblioteca Lame a rischio esternalizzazione. Eat the Rich ha manifestato alla Coop delle Officine Minganti, con un grande striscione “No alla città dei centri commerciali” e attacccando adesivi “Coop=Cops”. Così spiegano su Facebook: “La grande distribuzione è complice della repressione dei quartieri, Coop è polizia”. E ancora: “Coop è sfruttamento in ogni sua dimensione: sfruttamento di suolo urbano, sfruttamento dei terreni agricoli, sfruttamento del lavoro fuori e dentro ai suoi magazzini. Coop è il Jobs Act messo in pratica: Coop è contratti stagionali, flessibilità imposta, ricorso alle agenzie interinali. Ma il ruolo di Coop è particolarmente significativo in una zona come Bologna perché oltre ad essere uno dei principali attori in campo economico, lo è anche in campo politico”.

> L’audio inviato a Zic da Eat the Rich (l’articolo prosegue sotto):

 

A un’altra Coop, quella di via Massarenti, non a caso davanti al policlinico Sant’Orsola, c’è stato invece il banchetto di controinformazione su obiezione di coscienza e contraccezione del collettivo femminista Mujeres libres. In Porta Santo Stefano, numerosi striscioni e bandiere esposti fuori dal Circolo anarchico Berneri e al cassero da cui fu sgomberata Atlantide. Al quartiere Barca, Asia-Usb e Sportello antisfratto di Imola hanno organizzato un pranzo sociale con gli inquilini delle case popolari, unendo la lotta contro al riforma Erp a quella per l’autogestione. Al termine, raccontano su Facebook, “siamo andati con gli inquilini a segnalare la vergogna dei numerosi spazi Acer sfitti e abbandonati al Treno della Barca. Inoltre, siamo passati con la Massa Critica anche davanti al palazzo di via Irnerio. Dopo lo sgombero del 3 maggio rimane ancora vuoto! “.

Alle 14, unica iniziativa a svolgersi negli spazi di Xm24 (ma strabordando anche fuori), ha aperto il grande mercato straordinario di CampiAperti, a conclusione della settimana di serrata decisa in solidarietà al Fioravanti. Nell’area verde retrostante, è stata eretta una piramide di metallo di alcuni metri e issata in cima la bandiera col cuore.

Così in serata Vag61: “Anche in Cirenaica sventola il sostegno all’Xm24 e all’autogestione! L’altra città esiste! Esiste nello spazio libero autogestito e nei progetti di Vag61, nelle iniziative di Resistenze in Cirenaica e nel giardino Lorenzo Giusti dove queste più volte hanno preso corpo, nei mercati contadini, nella palestra popolare Vag61, nel dibattito su ‘autogestione e politiche securitarie’ a cura di Antigone… Contro la desertificazione sociale e la speculazione, per segnare la rotta verso un immaginario collettivo diverso. L’altra città esiste, viva l’autogestione!”

 

> La gallery dai nostri inviati in città:

I <3 Xm24 - Un'altra città esiste

 

> Altre foto della giornata raccolte dai social network

I love Xm24 - Un'altra città esiste [2]