Dall’incontro in prefettura nessun passo avanti da due settimane fa, circa venti dei facchini licenziati mesi fa restrebbero senza niente in mano: “Valuteremo una ripresa del confronto solo in presenza di proposte nuove”.
“Ripartiamo con gli scioperi contro Granarolo e Legacoop”. La decisione dopo il nulla di fatto all’ultimo incontro in prefettura, ieri, in cui ci sono state fatte solo promesse vacue e senza soluzioni per tutti”.
Una ventina dei 51 facchini licenziati da Sgb rimarrebbero infatti senza occupazione, con in mano nient’altro che “impegni generici con scadenza a fine 2014: in pratica abbiamo atteso due settimane per farci dire le stesse cose”. Tanto più che dal prefetto il sindacato ha peraltro ricevuto di fatto un “prendere o lasciare: se entrano i primi 28 lavoratori per gli altri si chiudono le porte”.
Al rappresentante del governo i Si.Cobas hanno avanzato tre richieste: una ricollocazione per tutti gli operai entro giugno; un tavolo tecnico per il reinserimento lavoratori delle persone coinvolte nella vertenza; il ritiro di tutte le denunce a carico di coloro che hanno partecipato ai picchetti. “Il prefetto ci ha detto che riporterà queste richieste a Legacoop – fa sapere il sindacato – ma la prossima volta non accetteremo il tavolo in prefettura a meno che non ci siano proposte nuove comunicateci per iscritto. Se ci devono chiamare per ridirci sempre le stesse cose, è inutile. Valuteremo una ripresa del confronto solo in presenza di proposte nuove”.
Nessuno sconto infine al nuovo governo: “Se Poletti ministro del Lavoro non riesce a risolvere il problema di 51 licenziati, come può risolvere quello di 2,5 milioni di disoccupati?”.