Acabnews Bologna

I riders occupano lo sportello di Glovo:
”Mai più esposti al cottimo!”

Dopo lo sciopero di venerdì, ieri ciclofattorini in presidio nella sede dell’azienda, costretta al confronto. Consegnato un elenco di rivendicazioni: se non ci sarà “nessuna risposta entro 48 ore, riprenderemo le mobilitazioni, con ancora più forza”.

14 Maggio 2019 - 10:55

Continua l’agitazione dei riders contro Glovo, la piattaforma di food delivery che ha recentemente abolito la retribuzione minima per i fattorini passando, di fatto, a un cottimo assoluto. Nel pomeriggio di ieri, ha scritto in serata Riders Union, “dopo l’importante sciopero di venerdì, a cui non è seguita nessuna risposta da parte della azienda, in tante e tanti siamo andati allo sportello settimanale dei rider di Glovo per richiedere un incontro urgente all’amministrazione dell’ azienda, che tenesse conto delle rivendicazioni che le/i riders hanno esposto durante lo sciopero. Richiesta che ci è stata inizialmente negata dalla responsabile locale, per questo motivo abbiamo deciso di occupare la sede dello sportello fino a quando Glovo non ci avesse dato una risposta. A seguito di insistenti pressioni e della determinazione dei lavoratori, siamo riusciti a parlare con l’Operation Manager di Glovo Italia, Eleonora Ferrari, che invece di ascoltare le ragioni dei lavoratori, durante il normale orario di sportello, ha richiesto l’intervento della polizia. Nonostante queste minacce siamo riusciti a strappare l’impegno ad avere una risposta ufficiale alla nostra richiesta di incontro entro pochi giorni. Lo abbiamo detto chiaramente, non ci faremo prendere in giro: se non arrivasse nessuna risposta entro 48 ore, riprenderemo le mobilitazioni, con ancora più forza. Non un passo indietro!”.

Questo il comunicato pubblicato dalla sigla dei riders durante l’occupazione dello sportello: “L’estremismo padronale di Glovo, sordo alle ragioni di noi riders, ci ha costretto a mobilitarci ancora una volta. Abbiamo quindi occupato lo sportello riders settimanale di Glovo per consegnare una lettera con le nostre rivendicazioni. Chiediamo un incontro per la settimana prossima e non ce ne andiamo fino a quando non lo strapperemo! Mai più nessun lavoratore, in questo paese, dovrà essere esposto al cottimo, alla mancanza di assicurazione, allo sfruttamento più selvaggio”.