La Cassazione annulla il proscioglimento per i volontari che affiancarono, senza averne alcun titolo, le forze dell’ordine durante manifestazioni di piazza
Tornaneranno davanti al giudice i pattuglianti bolognesi accusati di usurpazione di funzione e lesioni, a danno di alcuni manifestanti, durante le proteste di piazza del 2 giugno 2004 e del maggio 2005.
I dieci volontari (appartenenti al corpo delle “Pattuglie cittadine” di Bologna e all’Associazione volontariato Polizia locale di Castel Maggiore), con cui il Comune aveva da anni una convenzione, a causa della quale lo stesso comune fu indagato per abuso d’ufficio, furono rinviati a giudizio per aver svolto compiti di ordine pubblico che spettavano alla polizia e aver percosso alcuni manifestanti; il giudice dell’udienza preliminare prosciolse otto dei dieci pattuglianti e i due poliziotti accusati di omissione di rapporto per non aver riferito nella relazione di servizio, della presenza e dell’intervento dei pattuglianti nella gestione dell’ordine pubblico.
Oggi, però, la Corte di cassazione ha accolto il ricorso del pm e annullato la sentenza di proscioglimento. Ora l’inchiesta tornerà nelle mani di un altro giudice che dovrà rivalutare il caso.