Acabnews Bologna

Hobo torna in Filippo Re e l’Ateneo stacca la spina

Il collettivo: “Tagliati cavi nelle centraline per impedirci una proiezione”. Intanto la Questura annuncia nuove denunce per gli scontri di ieri e (stra)parla di “servizio ineccepibile di ordine pubblico”.

08 Ottobre 2014 - 19:49

Ateneo stacca la spina a Hobo (foto da fb Hobo)“Ancora una volta l’Alma Mater mostra il suo volto peggiore. Dopo la repressione di ieri, il pavido rettore Pinochet-Dionigi taglia i cavi delle centraline elettriche nel campus di Filippo Re per impedirci persino la proiezione in programma per stasera”. E’ quanto si legge sulla pagina facebook del collettivo, che stamattina era tornato nel Campus di via Filippo Re per un pranzo sociale, per “riallacciare i legami”, spiegavano, con studenti e professori che lo frequentano, all’indomani dello sgombero dell’ex bar che il collettivo occupava. Avrebbe dovuto appunto un cineforum, ma i ragazzi hanno dovuto fare i conti con il blackout a sorpresa.

Il Questore oggi intanto ha annunciato che, per i fatti di ieri, ci saranno ulteriori denunce dopo quella, per resistenza a pubblico ufficiale, a carico di Loris, lo studente fermato ieri durante gli scontri fuori dal rettorato e rilasciato ore dopo. Il Questore ha anche sostenuto che ieri si sarebbe visto un servizio di ordine pubblico “ineccepibile”. Gli agenti avrebbero “dimostrato equilibrio, buon senso, pazienza”. Fotografie e video raccontano tutt’altra storia.

Pranzo sociale in Filippo Re (foto da fb Hobo)“Ci etichettano come bambini viziosi, quando noi poniamo problemi politici precisi veri”, denunciavano oggi gli attivisti durante il pranzo sociale: “Siamo ragazzi giovani, per la maggior parte studenti ma tra di noi ci sono anche dottorandi – spiegava, rivendicando di essere “ben dentro” all’Ateneo, non certo un corpo estraneo come raccontano i vertici univesitari – chi non ci crede può venire qui a controllare”.

Quali sono ora i piani del collettivo? “E’ ancora tutto ‘in progress’. Dobbiamo ricreare una dimensione di ritrovo e legittimazione, di fronte all’ennesimo posto lasciato vuoto dall’Università”, rispondono.

Ce ne è anche per il sindaco Merola: “Si allinea al sistema di potere autoritario targato Pd, come fanno il rettore Dionigi e il prorettore Nicoletti. Tutte le questioni sociali vengono ridotte a questioni di ordine pubblico, facendo uso di manganelli e camionette antisommossa”.