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Grecia / Parlamento approva piano Ue, fuori volano molotov

Diecimila ieri sera in piazza Syntagma, con anarchici e extraparlamentari anche militanti di Syriza. Un terzo del partito non ha votato i tagli, passati grazie al soccorso di conservatori, nazionalisti, centristi e socialisti.

16 Luglio 2015 - 12:13

(dal sito di Radio Onda d’Urto)

Atene, 15 luglio 2015 (foto da twitter @MakisSinodinos)Il piano di tagli da oltre 3 miliardi di euro imposto dall’Euroausterity al governo greco è stato approvato nella notte tra mercoledì 15 e giovedì 16 luglio 2015 dal Parlamento greco e ha ottenuto 229 voti a favore, 64 contrari e 6 astensioni. A favore oltre i due terzi di Syriza, gli alleati di governo, i nazionalisti di Anel, i socialisti del Pasoj, To Potami e Nea Dimocratia.

Contro invece il Kke, lo storico partito comunista ellenico, che già pochi giorni dopo il referendum del “No” aveva ribadito la propria indisponibilità a ogni “accordo antipopolare con i partiti borghesi”, i nazisti di Alba Dorata e sessanta deputati della Coalizione di Sinistra, Syriza. E’ questo il principale dato politico della lunga giornata di passione ad Atene, con il partito di maggioranza spaccato (40 deputati su 149 non hanno votato il piano, tra cui l’ex ministro Varoufakis, la presidente del Parlamento Zoe Konstantopolou e il ministro dell’energia Lafazanis, mentre la vice ministro delle Finanze Nantia Valavani si è dimessa).

All’interno di Syriza, contro l’intesa si sono detti l’organizzazione dei giovani, il segretario, la direzione politica e la maggioranza del Comitato Centrale, con 109 voti su 201.

“E’ un accordo che non ci piace ma che siamo obbligati a rispettare”, ha detto il premier Tsipras intervenendo durante la seduta fiume del Parlamento chiamata a votare su aumento dell’Iva, indipendenza dell’ufficio di statistica, ‘Fiscal Council’ e tagli alle pensioni. “A Bruxelles avevo di fronte tre alternative – ha detto Tsipras -: l’accordo, il fallimento con tutte le sue conseguenze e il piano Schaeuble” di una Grexit. E fra le tre, “ho fatto una scelta di responsabilità e di dignità”, ha sostenuto Tsipras.

Prima delle ore finali del voto, e mentre a Bruxelles si continua a parlare per il prestito ponte che potrebbe permettere di far riaprire le banche, dato che i soldi promessi dalla Ue e dalla Bce andrebbero principalmen2te, e ancora una volta, agli istituti di credito e non all’economia reale, la Grecia ha vissuto una giornata caratterizzata da cortei, dalla serrata delle farmacie e dallo sciopero dei dipendenti pubblici (quelli più colpiti dalla nuova macelleria sociale).

Alcune migliaia (probabilmente, circa diecimila) le persone in piazza Syntagma dalle 19 davanti al Parlamento, dove verso le 21 si sono verificati anche alcuni scontri di piazza durante la manifestazione partecipata anche dai movimenti antiautoritari e della sinistra extraparlamentare, oltre che da diversi militanti di Syriza.

Le immagini mostrano alcune molotov, sassi e soprattutto nugoli di agenti in antisommossa, per ore assiepati attorno al Parlamento. Alla fine il bilancio è di una cinquantina di fermi durante l’ora (scarsa) di scontri, con la piazza poi “ripulita” dalle cariche degli agenti in antisommossa.