Acabnews Bologna

Granarolo, “avanti a oltranza”

Hobo: “Alla violenza dell’arroganza e dello sfruttamento, lavoratori e solidali hanno risposto con la forza della dignità”. Crash: “Stiamo organizzando un grande boicottaggio internazionale”.

21 Gennaio 2014 - 12:38

La dignità non si sgombera!

Quest’oggi [ieri, ndR], #20g, non è stata una giornata come un’altra: ancora una volta i lavoratori della logistica insieme a student@ e precari@ solidali davanti ai cancelli di Granarolo hanno bloccato per diverse ore i camion che trasportano le merci impregnate dello sfruttamento del lavoro. Ma oggi il picchetto non finisce: diventa permanente. Da qui non ce ne andiamo finché tutti i lavoratori non torneranno al loro posto. Da questa determinazione non si torna indietro. Lo abbiamo gridato forte e lo abbiamo praticato, soprattutto quando polizia e carabinieri hanno violentemente aggredito e tentato di sgomberare il picchetto. Alla violenza dell’arroganza e dello sfruttamento, lavoratori e solidali hanno risposto con la forza della dignità.Il picchetto contro Granarolo e il sistema mafioso delle cooperative è appena cominciato, fino alla vittoria.È il riconoscimento di una condizione comune che ci porta ogni giorno davanti ai cancelli dello sfruttamento. Ed è proprio a partire da questa condizione comune che rilanciamo con ancora più forza l’incontro-assemblea di martedì 21 a scienze politiche contro i baroni del razzismo e dello sfruttamento.Non un passo indietro: la dignità non si sgombera!

Invitiamo tutte e tutti a partecipare e portare concreta solidarietà al presidio davanti alla Granarolo, prendendo parte ai picchetti e alle iniziative, portando viveri e tutto ciò che può essere utile ai lavoratori in lotta.

Hobo

* * * * * * * *

Presidio permanente, appello alla Bologna solidale
e boicottaggio internazionale contro Granarolo

I facchini e i solidali hanno mantenuto la promessa: “lotta dura senza paura!”. Ieri sera, dopo 8 ore di blocco totale alla Granarolo, la polizia e i carabinieri si sono avventati contro il picchetto. E dalle 19h fino alle 20:30 la celere ha trascinato a terra i facchini e i compagni, e ha cercato di sciogliere i cordoni che impedivano ai camion di entrare o uscire dallo stabilimento. Minacce, insulti e aggressioni non hanno intimidito nessuno, anche quando i dirigenti PS hanno gridato a gran voce “arrestiamone qualcuno!”. Accerchiati e rincorsi continuamente, ma fino all’ultimo facchino e solidale si è tentato di continuare il blocco. Bologna nell’ambito delle iniziative nazionali di movimento “ribaltiamo l’austerità” ha dato così il suo contributo nella direzione di nuove sollevazioni generali!

La giornata di ieri segna un momento importante negli 8 mesi di lotta! E’ stato allestito un presidio permanente che 24 ore su 24 sarà lì per denunciare pubblicamente le terribili condizioni di sfruttamento nel settore delle cooperative della logistica e per raccontare la storia dei facchini della Granarolo, licenziati dopo aver scioperato contro la schiavitù e gli oltraggi a cui erano sottoposti nei magazzini della multinazionale del latte. Il presidio permanente funzionerà anche per organizzare nuovi blocchi e nuovi picchetti.

Facciamo appello alla Bologna solidale a recarsi al presidio portando generi di prima necessità e coperte!

Vogliamo anche annunciare che stiamo organizzando un grande boicottaggio internazionale contro la Granarolo (multinazionale in piena espansione e che dalla crisi ha tratto solo maggiori guadagni!) e tutti i suoi marchi, che porterà in Europa e nel resto del mondo la lotta dei facchini bolognesi. I sindacati di base, comitati e collettivi di lotta, reti di solidarietà internazionale di tutto il mondo conoscono molto bene e seguono da mesi la storia di resistenza e dignità dei facchini e non aspettano altro che scendere in piazza e promuovere un duro boicottaggio nelle loro città. Nei prossimi giorni annunceremo la data di boicottaggio internazionale che attraverserà l’Asia, passando per Atene, Madrid, Parigi, Londra, Berlino, fino ad arrivare all’America. I prodotti Granarolo non saranno più sulle tavole e nei frigoriferi di mezzo mondo. E questa è una nuova promessa!

Fino a quando non saranno riassunti tutti i facchini e non verranno loro riconosciute sostanzialmente le rivendicazioni di lotta e i loro diritti andremo avanti ad oltranza. Questi 8 mesi di lotta non erano che l’inizio!

Laboratorio Crash!